CRUCIFIXUS

CERNIGOJ
BELLUZ BUSAN DUGO
FADEL FIGAR PIGNAT

Nell’ambito delle iniziative del XXXI Festival Internazionale di Musica Sacra 2022 “Trinitas. Trinità dell’Umano”. Progetto espositivo organizzato da Presenza e Cultura, Comune di San Vito al Tagliamento, Centro Iniziative Culturali Pordenone e con il sostegno della Regione FVG.

484^ mostra d’arte, a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone
Ingresso gratuito: sabato e domenica 10.30-12.30 / 15.30-19.00
INAUGURAZIONE sabato 10 settembre 2022, ore 17.30; Chiesa di San Lorenzo, San Vito al Tagliamento

INTERMEZZO MUSICALE CON LUDOVICA BORSATTI

MUSICHE DI BACH E PACHELBEL
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Gottes Sohn ist kommen BWV600
(Il Figlio di Dio è arrivato)
Erschienen ist der herrliche Tag BWV629
(Il giorno glorioso è arrivato, riferito alla Resurrezione)
Johann Pachelbel (1653-1706)
Aria Terza con variazioni

Il tema del Filius, che connota quest’anno il XXXI Festival Internazionale di Musica Sacra, è certamente tale da dar spazio a molte possibilità di interpretazione sia in ambito musicale, come dal punto di vista delle arti figurative, che è quanto ora ci riguarda.
È parso all’Associazione Presenza e Cultura, organizzatrice del Festival, che non potesse mancare un riferimento al Filius per eccellenza, il Cristo insomma, e in particolare alla figura del Cristo crocifisso.
Ciò proprio perché ricchissima è la tradizione figurativa attorno a questo tema, che inoltre è vivo anche oggi sia in termini diretti, che significano la rappresentazione della figura in croce, sia in termini indiretti e simbolici, cioè quando nell’ambito di un lavoro la croce appare come un portato storico e/o culturale che però, appunto per questo, testimonia la presenza comunque attiva del simbolo.
Ci è venuta subito in mente, a questo riguardo, la Via crucis di Augusto Cernigoj (Trieste 1898 – Sesana 1985) presente nella Scuola Mosaicisti del Friuli, realizzata a tempera su cartoncino come bozzetto per un mosaico poi non realizzato.
È un’opera ricca di sapienza pittorica e di rimandi colti, come del resto era tipico dell’autore che fu, negli anni ’20 del secolo scorso, uno dei più importanti rappresentanti dell’avanguardia giuliana, avendo frequentato, tra l’altro, le lezioni di Kandinskij e Moholy Nagy al Bauhaus di Weimar.
In questa Via crucis del 1936 – per la quale ringraziamo la cortesia della Scuola di Spilimbergo – Cernigoj si muove in ambito sostanzialmente espressionista, ma contiene il movimento e la deformazione delle figure, necessari al tono drammatico della vicenda, entro limiti nettamente calcolati, ulteriormente fermati e resi preziosi dall’uso di cromie nitide e molto raffinate.
Accanto a questo importante nucleo di tavole viene esposto un consistente numero di lavori realizzati, in tempi passati e recenti, da artisti ben noti nel nostro territorio, alcuni impegnati direttamente sul tema della figura in croce, altri operanti invece in termini, come dicevamo, allusivi e simbolici.
Diretti sono Giulio Belluz, Franco Dugo, Paolo Figar. […] Giancarlo Pauletto

ROBERTO GIOVETTI

FILIUS FORTUNATISSIMUS
FOTOGRAFIE

Nell’ambito delle iniziative del XXXI Festival Internazionale di Musica Sacra 2022 “Trinitas. Trinità dell’Umano”.
Progetto espositivo organizzato da Presenza e Cultura, Associazione Culturale Media Naonis, Centro Iniziative Culturali Pordenone e Comune di Cordenons, con il sostegno della Regione FVG.

Servizio TGRFVG di lunedì 5 settembre 2022, edizione dell eore 14.00

483^ mostra d’arte, a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone
Ingresso gratuito (lun-mer-ven-sab: ore 16.00-19.00)
INAUGURAZIONE sabato 3 settembre 2022, ore 17.30; Centro Culturale Aldo Moro Cordenons

INTERMEZZO MUSICALE CON LUDOVICA BORSATTI

MUSICHE DI BACH E PACHELBEL
PROGRAMMA
Johann Sebastian Bach (1685-1750)
Gottes Sohn ist kommen BWV600
(Il Figlio di Dio è arrivato)
Erschienen ist der herrliche Tag BWV629
(Il giorno glorioso è arrivato, riferito alla Resurrezione)
Johann Pachelbel (1653-1706)
Aria Terza con variazioni

Non sarebbe troppo difficile – forse – parlare di queste fotografie di Roberto Giovetti se si potessero considerare una ad una, come singole icone da guardare nella loro presenza formale, ricavandone sensi e considerazioni specifiche. […]
O, ancora, si potrebbe considerare la stessa persona fo­tografata mentre legge il giornale sullo sfondo della fi­nestra e del giardino, anche questa una visione raccolta ma respirante, con gli oggetti di casa – tavolo, poltrona, telefono, perfino le porcellane disposte sul marmo sopra il termosifone – che non appaiono più essere semplice­mente delle “cose”, ma i consueti compagni di una vita rassicurata anche dalla loro presenza. […]

Ecco, ognuna delle immagini potrebbe essere letta isolata­mente, nei suoi valori specifici: non si vedrebbe però il fatto essenziale, cioè che esse sono momenti di una sequenza, in definitiva un racconto, la storia di una quotidianità raccontata con occhi attenti e partecipi da un figlio che guarda i suoi anzia­ni genitori.
Filius fortunatissimus si intito­la questa mostra, e con questo titolo essa entra precisamente, e dialetticamente, nel tema che quest’anno connota il trentesi­mo Festival Internazionale di Musica Sacra, appunto il tema del Filius, dopo esserci centra­to, nei due anni precedenti, ri­spettivamente sul tema del Pa­ ter e della Mater. […]
È in questo contesto che di­ventano molto suggestive, direi proprio toccanti tutte quelle immagini, nella sequenza, che testimoniano la vita comune, appunto una quotidianità osservata con affetto ma anche con nascosta trepidazione, con la consapevolezza di chi sa che la fortuna di avere ancora i genitori con sé è una fortuna che, per comune destino, avrà fine. […]
Questa mostra ci pare dunque una bellissima elegia at­torno ad un rapporto fondante della vita, quello tra geni­tori e figli, rapporto complesso, essenziale, determinante, difficile da districare e difficile da esprimere.
Roberto Giovetti ha saputo farlo in immagini ricche di sapienza fotografica e di sensibilità umana. Giancarlo Pauletto

Roberto Giovetti. Nato a Cuggiono (MI) nel ’54, ha cominciato a fotografare all’età di 10 anni con la biottica del papà. Laureato in Scienze Politiche con la tesi La Fotografia nella società, nei primi anni ’80 ha cominciato a occuparsi di fotografia professionalmente. Fortissima è stata l’esperienza di ritrattista a bordo di una nave da crociera da cui derivò una mostra al Diaframma di Milano nel ’90 sugli americani in vacanza. Nel ’99 ha partecipato a Hic et nunc. Dal ’95 si occupa anche di fotoritocco e grafica al computer. Il prepotente avvento del digitale e la diffusione di questi nuovi mezzi grazie ai quali sono tutti fotografi e grafici lo hanno disorientato fino a farlo rallentare notevolmente e regredire alla riscoperta del foro stenopeico. Ritrovata la pace interiore ha prodotto la serie Le mie camere, che bella foto sembra un quadro, esposta al Museo Carà di Muggia, in Biblioteca a Pordenone e altrove. Il suo approccio alla fotografia è ora molto più critico e disincantato. Nel 2011 ha aperto il Giovetti fotospazio a Pordenone, con esposizione di materiale fotografico tradizionale e due pareti per ospitare fotografi che non trovino altri luoghi idonei in città. Fra le ultime mostre da citare le personali alla Roggia di Pordenone e alla rassegna Vedere Oltre di Motta, Caleidoscopica (Palmanova) e Fotografario (Spilimbergo) 2019-20. Vive tra Sacile e Pordenone.


Nel soffio della storia. Terre d’oriente

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di San Vito al Tagliamento.
A cura di Giancarlo Pauletto

(…) Nel soffio della storia mette in primo piano non soltanto il tema iconografico dell’esposizione, cioè l’antica arte romana di Leptis Magna, Sabratha, Cirene, Tripoli e altri luoghi dell’odierna Libia, ma anche il fatto che questa iconografia testimonia la Storia, è cioè uno dei tanti segni del passaggio della specie umana sulla terra, ne mette in evidenza la rapidità e, al di là di ogni nostro desiderio, anche la sostanziale labilità.
Quello della Storia, infatti, è un “soffio”, cioè un momento, un tempo breve, nonostante gli antichi monumenti siano anche, pur nella loro evidente “consumazione”, la testimonianza di una durata, di una sotterranea opposizione alla morte che si manifesta propriamente nel respiro dell’arte che li ha pensati e realizzati.
(…) Il pathos del tempo si riscopre tuttavia in uno scatto come quello dedicato al Tempio di Apollo a Cirene, dove il salire suggerito dalla sequenza dei gradini conduce ad una figura mozza, consumata: qui si riconosce un’attenzione al fluire della storia, che non cessa tuttavia di essere contraddetto dalla forza evidente, spalancata della pietra.
Ciol insomma, senza declamare, semplicemente inquadrando, dettagliando il visibile della realtà, induce alla meditazione. (…)
Giancarlo Pauletto

Elio Ciol. Il canto della pietra Armenia 2005

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena.
A cura di Giancarlo Pauletto

(…) È un profondo omaggio di tutti noi e una affettuosa riconoscenza a Elio Ciol la presenza delle sue testimonianze fotografiche nelle storiche sedi dell’Abbazia di Santa Maria in Silvys di Sesto al Reghena.
Ci siamo affidati a lui, al suo sguardo che dal Friuli Venezia Giulia ha seguito le tracce trasfigurate del sacro nei tantissimi luoghi da lui scelti e percorsi. È questa sacralità non esibita, senza effetti speciali, che scioglie alberi e colline tra le nebbie in spazi senza confini, che va a cercare anche in paesi lontani segni e significati in muri, pietre, case, chiese, che lo rendono unico. Come nei luoghi d’Armenia con le sue croci. (…)
Una mostra che ci porta all’attualità, dove i conflitti stravolgono e distruggono, mentre cresce a dismisura l’urgenza di pensieri solidi e azioni costruttive. (Maria Francesca Vassallo, Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone)
(…) Architetture di chiese e monasteri e Khatchkar, cioè croci scolpite nella pietra, di questo si compone la mostra che Elio Ciol presenta oggi nello spazio prestigioso dell’abbazia di Sesto al Reghena: trentasette immagini che sono solo parte di un ampio lavoro elaborato durante un viaggio in Armenia nell’ottobre del 2005, ben sufficienti tuttavia a coinvolgere lo spettatore nel fascino e nell’ancora attuale vitalità di un’antica cultura cristiana, creatrice di straordinari capolavori di architettura e scultura. (…) Queste croci scolpite( Khatckar) – ha evidenziato il critico Giancarlo Pauletto – con una abbondanza di elementi che si rifanno all’Albero della vita , con i frutti del melograno e della vita, non possono non farci guardare con occhi diversi, in qualche modo più partecipi, in consonanza culturale, anche il grande affresco dell’Albero della vita in questa stessa Abbazia benedettina (…) (Giancarlo Pauletto, curatore della mostra)

Mostre e laboratori di animazione e illustrazione

A cura di Silvia Pignat
In collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone

24 settembre – 28 ottobre
Istituto Comprensivo Meduna-Tagliamento
Scuola dell’Infanzia Il Tiglio San Martino al Tagliamento.

FEDERICA PAGNUCCO, illustratrice

Vive in Friuli, un crocevia di culture, lingue e tradizioni.
A scuola parlava molto, scriveva in piccolo e pensava di fare la parrucchiera o il chirurgo; le dicevano che disegnava bene. La sua casa è sempre stata piena di libri in cui tuffarsi dentro; forse per questo si è appassionata al mondo dell’illustrazione. Lavora con tanti bambini e ogni giorno legge storie ai suoi piccoli. Ha approfondito soprattutto la ricerca in questo campo, frequentando vari corsi e seminari in Italia e all’estero. Progetta e realizza corsi e incontri di illustrazione, laboratori grafici ed espressivi in varie scuole, biblioteche e centri di formazione.
Propone una linea di artigianato artistico Il Carol, pezzi unici, realizzati a mano da testa a piedi. Ama le collaborazioni; con Linda Wolfsgruber è nato un progetto, libero e aperto Kleinlittlepiccolo che è diventato cartella d’artista, libro e film d’animazione.

8 ottobre – 11 novembre
Scuola dell’Infanzia Paritaria F. Favetti di Castions di Zoppola
MARTA LORENZON, illustratrice

Vive e lavora a Sacile (PN) con il gruppo Studio Swartz.
Alla professione di illustratrice, negli ultimi anni, ha affiancato una personale ricerca pittorica, ispirata dalla passione per la tradizione macchiaiola ed impressionista della pittura dell’800. Per Marta la pittura è un’impressione della realtà, costituita da ricordi visivi che, come frammenti della memoria, sono ricomposti sulla tela attraverso macchie di colore e pennellate. Predilige i contrasti cromatici tra i celesti freddi delle ombre contrapposti agli arancioni caldi usati per la luce solare del pomeriggio tardo. Anche nel disegno, come nella pittura, il segno frammentato narra la ricomposizione di un ricordo.

11 ottobre – 18 novembre
Scuola Primaria Enrico Fermi
Dell’Istituto Comprensivo G. Cadelli di Roveredo in Piano
ALESSANDRA CIMATORIBUS, illustratrice

Ha pubblicato finora una quarantina di libri con editori italiani, europei e americani. Ha illustrato anche giochi, costumi teatrali, packaging, manifesti, articoli per riviste. I suoi lavori sono stati presenti in circa ottanta mostre, nazionali e internazionali, tra le più importanti del settore. Ha tenuto corsi alla scuola di illustrazione di Sarmede. Collabora con scuole e biblioteche, organizzando laboratori e incontri sul tema del libro e dell’illustrazione.
Queste tavole nascono per volontà dell’Associazione Arte al Marconi di Portogruaro che, nel 2009, le propone una mostra incentrata sui diritti dei bambini: Ogni bambino deve poter esprimere la propria opinione sulle cose che lo riguardano e ha diritto ad essere ascoltato.
Questo bambino è grande, più degli adulti, perché è importante, è importante quello che ha da dire, la sua voce, la sua opinione. Gli adulti devono ascoltarlo in assoluto silenzio, con molta attenzione.

15 ottobre – 18 novembre
Scuola dell’Infanzia San Giuseppe di Prata di Pordenone
GLENDA SBURELIN, illustratrice

Nata a Pordenone nel 1972, ha svolto studi di grafica pubblicitaria e fotografia. La passione per il disegno la avvicina al mondo dell’illustrazione editoriale per ragazzi, contando circa una quarantina di pubblicazioni con Editori italiani, europei ed extraeuropei. Parallelamente coltiva anche un vivo interesse per la ricerca artistica, utilizzando varie tecniche che spaziano dalla pittura, alla ceramica e alla resina. Oltre alle numerose Mostre di Illustrazione, ha esposto in Rassegne d’Arte Contemporanea in Italia e all’estero e in Collettive di libri d’artista.
Le immagini in mostra appartengono al Silent Book “Storia di un sogno”, edito da Agaworld-Montessori (Seoul, Sud Corea, 2017), in coedizione con la svedese Zensekai Förlag. Il connotato dei Silent books è di essere libri senza parole ed è proprio da questa lacuna, che si sviluppa tutto il loro potenziale, in quella serie di strategie visive messe in atto ai fini della narrazione e dei suoi significati. Offrono al bambino la possibilità di aguzzare l’osservazione e di riempire quel vuoto narrativo lasciato dall’assenza del testo scritto.

18 ottobre – 18 novembre
Scuola dell’Infanzia di Palse
dell’Istituto Comprensivo Jacopo di Porcia
PAOLA FRANCESCHINI, illustratrice

Da sempre appassionata di arte e natura collabora dal 2006 con la “Rivista Dada” edizioni Artebambini. Il suo primo libro “Con gli occhi di Mirò” è stato inserito nella collezione dei “White Ravens” dalla Biblioteca Internazionale di Monaco. Il suo secondo libro “Una piuma blu” è stato presentato a pordenonelegge nel 2012. Le immagini di questo albo illustrato parlano della natura e del vincolo imprescindibile che collega tutti gli esseri viventi tra loro.
Il suo terzo libro: Che sorpresa Paul Klee! nel 2015 è stato proposto presso la Galleria di Arte Moderna Pizzinato di Pordenone, all’interno della rassegna “Le parole degli artisti”. Ultimamente la sua ricerca si è ampliata sperimentando nel campo della fotografia, dei video e nella realizzazione di libri d’arte fotografici. Sta inoltre lavorando alla realizzazione del suo prossimo albo illustrato dedicato a Kandinsky che chiuderà la trilogia con Mirò e Klee.

25 novembre – 30 dicembre
Villa Frova, Comune di Caneva

Le illustratrici, a conclusione dei progetti scolastici, esporranno le loro illustrazioni in una mostra collettiva all’interno della sala espositiva di Villa Frova a Caneva; dove i visitatori avranno l’opportunità di vedere alfabeti illustrati in tre lingue dialogare con immagini silenziose e i diritti dei bambini potranno viaggiare leggeri assieme ad una piuma.

Giovanni Cesca. Eterna natura. Opere dagli anni ’90

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena.
A cura di Giancarlo Pauletto

Videointerviste

Giovanni Cesca è nato nel 1947 a San Donà di Piave. Ha studiato all’Istituto d’Arte dei Carmini a Venezia, e poi all’Accademia di belle Arti, dove si è diplomato nel 1970, con la guida di Bruno Saetti.
Partito in area surreale, e poi informale, Cesca si è impegnato a fondo nello studio delle possibilità espressive del colore, mai però visto come strumento fine a se stesso, invece piegandolo ad esprimere un sentimento interrogante e sospeso nei confronti della realtà.
Ciò si è visto nei vari cicli pittorici da lui affrontati, in particolare nel suo ritorno al paesaggio negli ultimi dieci anni, e nell’impegno a realizzare importanti nature morte in bianco-nero, attraverso le quali si esprime una sorta di brivido metafisico davanti alla considerazione della semplice esistenza delle cose.
La mostra che si propone verterà sui più recenti cicli del pittore.

CONCERTO DI APERTURA
DUO PSALLERE VOCE
Valentino Pase, baritono e Sofia Masut, arpa

Psallere Voce è un ensemble composto da arpa (Sofia Masut) e baritono
(Valentino Pase), formatosi nel 2016. Il duo è stato seguito
dai Maestri Franco Calabretto, Patrizia Tassini, Domenico Balzani
e Francesca Paola Geretto.
Il duo ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha
collaborato con varie rassegne musicali, tra cui si ricordano la
“Galleria Musicale” (Monfalcone 2017) e la “Medulin Concert
Summer” (Croazia 2017). Il duo ha inoltre collaborato a numerosi
eventi del Fondo Ambiente Italiano, tra cui la celebrazione del
Ventennale della Delegazione Udinese. Il 30 novembre 2017 hanno
partecipato, come migliori allievi dal M° Patrizia Tassini, al Seminario
“Scuola Italiana di Arpa: omaggio a Margherita Cicognari”
(Ass. Italiana dell’Arpa) a Vicenza, dove la loro personale trascrizione
delle Chansons de Don Quichotte di J. Ibert ha ricevuto notevoli
apprezzamenti.
Hanno partecipato al “10th International Music Competition SVIREL”
(2018), conseguendo il Terzo Premio (Medaglia di Bronzo;
punteggio 89/100) nella categoria Professionisti.

PROGRAMMA
Giacomo Carissimi (1605-1674)
O Vulnera Doloris

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)
Preghiera

Maurice Ravel (1875-1937)
da Don Quichotte à Dulcinée
II. Chanson épiqueCoordinamento Maria Francesca Vassallo
Responsabili artistici Franco Calabretto, Eddi De Nadai, Giancarlo Pauletto

Anzil. Il grande viaggio. Opere degli anni ’70

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di San Vito al Tagliamento.
A cura di Giancarlo Pauletto

servizio del TGR FVG di mercoledì 26 settembre 2018

Anzil è nato a Monaco di Baviera nel 1911 ed è morto a Tarcento nel 2000. Comincia a dipingere con impegno verso i trent’anni, spinto anche dall’amicizia con Fiorenzo Tomea, conosciuto durante il servizio militare.
L’esperienza della vita partigiana ne matura l’espressività che si volge, durante e nell’immediato dopoguerra, ai temi del realismo sociale, dando vita ad una serie di opere memorabili aventi a soggetto la vita popolare e contadina del Friuli.
Attento alle varie inflessioni dei linguaggi contemporanei, sperimenta il post-cubismo, poi le suggestioni dell’informale, sempre legato tuttavia ad un suo mondo intensamente terragno e gotico, ricco di inflessioni ed invenzioni fantastiche.
La sua è una pittura che continuamente riflette sui destini dell’uomo.
La mostra che si propone sarà incentrata in particolare sul ciclo degli “Incontri” e del “Grande viaggio”.

Servizio a cura di Giorgio Simonetti

CONCERTO DI APERTURA

DUO PSALLERE VOCE
Valentino Pase, baritono e Sofia Masut, arpa

Psallere Voce è un ensemble composto da arpa (Sofia Masut) e baritono
(Valentino Pase), formatosi nel 2016. Il duo è stato seguito
dai Maestri Franco Calabretto, Patrizia Tassini, Domenico Balzani
e Francesca Paola Geretto.
Il duo ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha
collaborato con varie rassegne musicali, tra cui si ricordano la
“Galleria Musicale” (Monfalcone 2017) e la “Medulin Concert
Summer” (Croazia 2017). Il duo ha inoltre collaborato a numerosi
eventi del Fondo Ambiente Italiano, tra cui la celebrazione del
Ventennale della Delegazione Udinese. Il 30 novembre 2017 hanno
partecipato, come migliori allievi dal M° Patrizia Tassini, al Seminario
“Scuola Italiana di Arpa: omaggio a Margherita Cicognari”
(Ass. Italiana dell’Arpa) a Vicenza, dove la loro personale trascrizione
delle Chansons de Don Quichotte di J. Ibert ha ricevuto notevoli
apprezzamenti.
Hanno partecipato al “10th International Music Competition SVIREL”
(2018), conseguendo il Terzo Premio (Medaglia di Bronzo;
punteggio 89/100) nella categoria Professionisti.

PROGRAMMA
Giacomo Carissimi (1605-1674)
O Vulnera Doloris

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)
Preghiera

Maurice Ravel (1875-1937)
da Don Quichotte à Dulcinée
II. Chanson épique
 

INFO:www.comune.san-vito-al-tagliamento.pn.it – www.centroculturapordenone.it
Info I.A.T. San Vito al Tagliamento: [email protected]
tel. 0434.80251 / 0434.83329

Mario Albanese. Nell’angolo più buio dell’orto. Opere del ciclo Pasolini

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Cordenons e Associazione Media Naonis.
A cura di Giancarlo Pauletto

Servizio TG3 FVG lunedì 10 settembre 2018

Mario Albanese, veneto, è nato nel 1933 ed è morto nel 2012.
Inizia a dipingere giovanissimo, imparando dalle sue esperienze e dallo studio della grande arte del passato.
Affina una tecnica rappresentativa assai precisa che lo porta, a partire dagli anni settanta, alla sua maturità di pittore, che gli è riconosciuta e confermata da scrittori e critici quali Salvatore Maugeri, Gino Nogara, Gianantonio Cibotto, Giuliano Menato, Giuseppe Zigaina, Bino Rebellato, Neri Pozza, Elio Bartolini, Dino Formaggio, Andrea Zanzotto.
La sua pittura, legata profondamente agli aspetti del reale, ne dà tuttavia una traduzione sostanzialmente metafisica, interrogante, assumendo spunti e suggestioni anche dal grande rinascimento veneto. Particolarmente importante il suo ciclo su Pier Paolo Pasolini, di cui il pittore indaga l’apertura al sacro e il dramma esistenziale.
La mostra che si propone verterà appunto e soprattutto su questo ciclo.

Videointerviste realizzate da Giorgio Simonetti

CONCERTO DI APERTURA

DUO PSALLERE VOCE
Valentino Pase, baritono e Sofia Masut, arpa

Psallere Voce è un ensemble composto da arpa (Sofia Masut) e baritono
(Valentino Pase), formatosi nel 2016. Il duo è stato seguito
dai Maestri Franco Calabretto, Patrizia Tassini, Domenico Balzani
e Francesca Paola Geretto.
Il duo ha al suo attivo numerosi concerti in Italia e all’estero. Ha
collaborato con varie rassegne musicali, tra cui si ricordano la
“Galleria Musicale” (Monfalcone 2017) e la “Medulin Concert
Summer” (Croazia 2017). Il duo ha inoltre collaborato a numerosi
eventi del Fondo Ambiente Italiano, tra cui la celebrazione del
Ventennale della Delegazione Udinese. Il 30 novembre 2017 hanno
partecipato, come migliori allievi dal M° Patrizia Tassini, al Seminario
“Scuola Italiana di Arpa: omaggio a Margherita Cicognari”
(Ass. Italiana dell’Arpa) a Vicenza, dove la loro personale trascrizione
delle Chansons de Don Quichotte di J. Ibert ha ricevuto notevoli
apprezzamenti.
Hanno partecipato al “10th International Music Competition SVIREL”
(2018), conseguendo il Terzo Premio (Medaglia di Bronzo;
punteggio 89/100) nella categoria Professionisti.

PROGRAMMA
Giacomo Carissimi (1605-1674)
O Vulnera Doloris

Francesco Paolo Tosti (1846-1916)
Preghiera

Maurice Ravel (1875-1937)
da Don Quichotte à Dulcinée
II. Chanson épique
 

Info: Associazione Media Naonis – via Roggiuzzole 1, 33170 Pordenone
[email protected] – www.medianaonis.it

FIGURA/NATURA. Opere su carta dalla Fondazione Concordia Sette Pordenone

MAGNOLATO MARCON
PAULETTO TRAMONTIN TUBARO

Virgilio Tramontin, Danzica, 1980, acquarello.

[…] Figura/Natura, non ha particolari significati allegorici o simbolici: vuol dire soltanto che nelle opere che si presentano c’è il paesaggio e c’è la figuraumana, magari anche nella stessa opera, come per esempio in talune calcografie di Cesco Magnolato o in determinate incisioni di Mario Pauletto, qui in maniera molto peculiare.
Magnolato, Marcon, Pauletto, Tramontin, Tubaro: come si vede, autori molto noti nel nostro territorio, ma anche oltre, e ampiamente apprezzati. […]

Servizio TGRFVG
Videointervista al curatore della mostra Giancarlo Pauletto
Renzo Tubaro, Bovini al mercato, anni ’70, china e carboncino su carta.

477a mostra d’arte del Centro Iniziative Culturali Pordenone, accura di Giancarlo Paulettoe con il coordinamento di Maria Francesca Vassallo, presidente CICP
4 – 30 dicembre 2021: dal Lunedì al Venerdì dalle 15.00 alle 18.30. Ingresso gratuito con green pass

Mario Pauletto, Omaggio a Miró, s.d., acquaforte.

ARTISTI DALLA FONDAZIONE CONCORDIA SETTE
Nel 2010 fu costituita a Pordenone, presso Casa Zanussi, la Fondazione Concordia Sette, con lo scopo di custodire e diffondere la conoscenza del ricco patrimonio di opere che, per donazione di artisti e di collezionisti, si era venuto raccogliendo presso la Galleria Sagittaria del Centro Iniziative Culturali Pordenone, frutto, allora, di quarantacinque anni di esposizioni d’arte, oggi di oltre cinquantacinque.
Si tratta di più di millecinquecento opere d’arte tra oli, disegni, incisioni, sculture e altre tecniche, un fondo dal quale, anche nel passato, si sono selezionate sequenze di lavori con i quali sono state allestite varie mostre di notevole interesse.
Citeremo per esempio quella del 2007, intitolata Figure dell’Arte, corredata da un primo importante catalogo di documentazione: oltre sessanta opere allineate sulle pareti della Galleria offrivano una già solida idea del valore ben più che territoriale della Collezione, esponendo tele di Guido Cadorin, Alfredo Beltrame, Ugo Pellis, Anzil Toffolo, Edo Murtic´, Luigi Veronesi, Mirko Basaldella, Corrado Cagli, Alberto Gianquinto, Marcello Mascherini, Dora Bassi, Kosta Angeli Radovani e altri importanti autori, obbedendo così ad una essenziale finalità statutaria, quella di “garantire la conservazione, la gestione e la valorizzazione del fondo di opere d’arte, anche in collaborazione con Istituzioni ed altri Enti specifici, attraverso attività, iniziative e strumenti atti ad una educazione estetica diffusa e permanete”.

Cesco Magnolato, Ostacoli, 1973, acf. act.


A questo stesso scopo corrispose, nel 2011, la pubblicazione del volume: La collezione Concordia 7. Arte dalla storia del Centro Culturale Casa Antonio Zanussi Pordenone, opera di quasi trecentocinquanta pagine e quasi trecentocinquanta riproduzioni, ulteriore, e vorremmo dire imponente sforzo di documentazione, che è presente anche in altre pubblicazioni del Centro, ma che ha tuttavia bisogno di parecchio altro lavoro per essere concluso, anche
perché varie, importanti donazioni di collezionisti hanno, in questi ultimi tempi, ulteriormente arricchito il patrimonio dell’Istituzione.
E citeremo poi la più recente occasione in cui opere della Fondazione hanno permesso di costruire una mostra molto apprezzata dal pubblico, precisamente quella intitolata Figure & Figure presso l’Abbazia di Sesto al Reghena, da maggio a luglio del corrente anno, con notissimi autori e in fruttuosa collaborazione con il Comune di Sesto.
Anche da queste brevi parole di contesto si comprenderà quindi la soddisfazione di collaborare oggi, non per la prima volta, con il Comune di Caneva e la sua Biblioteca, per una esposizione che, ancora allestita con opere della Collezione Concordia Sette, non mancherà, crediamo, di interessare il pubblico, sia per la fama degli autori, sia per la qualità delle opere.
Al Comune e alla Biblioteca il nostro più vivo ringraziamento.
Luciano Padovese, Presidente Presenza e Cultura
Maria Francesca Vassallo, Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone

GIANNI PIGNAT

MATER DOLOROSA MATER GAUDIOSA
Fotografie

[…] architetto, artista e fotografo, ha molto viaggiato soprattutto per umanistica volontà di conoscenza, e dal mondo ha riportato una vasta serie di immagini, in cui non è stato difficile prenderne una quarantina incentrate, direttamente o indirettamente, sul tema della maternità.
Lo sguardo di Pignat è profondamente interessato all’umano.
Certo, egli è un fotografo che conosce il suo mestiere, e sa che un minimo di formalizzazione è necessario non solo per necessità di visione, ma proprio per rendere maggiormente significativo il momento e lo spazio che si vuol testimoniare.
Ma ciò che conta è soprattutto la sostanza umana che traspare, un’immediatezza che non deve essere nascosta, o non troppo, dalla bravura, dal “mestiere” di chi scatta la foto. […] GCP

Videointervista a Gianni Pignat

PROROGATA AL 30 GENNAIO 2022
Salone abbaziale Santa Maria in Silvis, Sesto al Reghena.
Ingresso con prenotazione obbligatoria [email protected]

Sono circa una quarantina gli scatti selezionati tra le innumerevoli immagini di reportage di Gianni Pignat, realizzate durante una vita di viaggi in tutto il mondo. Centrate sulla figura della maternità, colta soprattutto nel dolore a volte nella gioia. Mostra molto significativa in un tempo in cui la tragedia di donne che fuggono dalle guerre e tentano di sottrarre i loro piccoli alla fame, riempie spesso i telegiornali. Angosce che Pignat aveva colto anche prima della tragica stagione di guerre ed epidemia che il mondo sta vivendo, rilevando come l’umanità da sempre sia ingiusta e indifferente verso una parte rilevante di se stessa.

«Lo sguardo di Pignat – spiega il curatore Giancarlo Pauletto – è profondamente interessato all’umano. Certo, egli è un fotografo che conosce il suo mestiere, e sa che un minimo di formalizzazione è necessario non solo per necessità di visione, ma proprio per rendere maggiormente significativo il momento e lo spazio che si vuol testimoniare.
Ma ciò che conta è soprattutto la sostanza umana che traspare, un’immediatezza che non deve essere nascosta, o non troppo, dalla bravura, dal “mestiere” di chi scatta la foto.
Direi che questo atteggiamento si può vedere in tutte le fotografie di Pignat, mai aduggiate dal “troppo bello”, mai immalinconite da andature trasandate, che pure possono essere il pericolo di chi punta a una diretta, non filtrata immediatezza. Ciò vale sia per le fotografie che, facendo riferimento al titolo della mostra, potremmo definire “gaudiose”, sia per quelle che potremmo definire “dolorose”.
Poiché la maternità, qui, è quella dei ceti popolari non solo, ma anche dei ceti più disagiati, più vicini all’indigenza: nel Bangladesh, in Africa, in India, ma anche in Russia in Asia o in Perù.
E tuttavia la “mater gaudiosa” rimane qui più presente della “mater dolorosa”». Dunque una mostra di testimonianza, che dice come la maternità, senza la quale noi neppure esisteremmo, abbia ancora enorme bisogno di essere difesa dentro le violenze che agitano il nostro mondo, tutto il nostro mondo, anche quello che, con una parola non si sa se più inadeguata o sarcastica, si suol definire “sviluppato”.

Intermezzo musicale di Maria Lincetto a cura del Conservatorio Tomadini di Udine

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