Seminari di approfondimento musicale artistico storico

ANDREA LUCHESI: MAESTRO DI BEEHTOVEN?
Stefano Bianchi, musicologo
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone
Venerdì 9 ottobre 2015, ore 15.30

LA MUSICA SACRA TRA VENEZIA ED EUROPA
AL TEMPO DI ANDREA GABRIELI

Marco Gemmani, docente Conservatorio Musicale di Venezia,
direttore Cappella Basilica di San Marco
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone 
Venerdì 16 ottobre 2015, ore 15.30

INTRICATO LASCITO DI FASCISMO E NAZISMO
NELLA SOCIETÀ E NELLA CULTURA DI OGGI

Gustavo Corni, storico Università di Trento
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone
Lunedì 11 gennaio 2016, ore 15.30

DONNE E UOMINI IN TERRE DI CONFINE
Marta Verginella, storica Università Lubiana
Centro Culturale Casa A. Zanussi Pordenone
Lunedì 18 gennaio 2016, ore 15.30

NUOVA ORCHESTRA DA CAMERA FERRUCCIO BUSONI

CORO DELLA CAPPELLA CIVICA DI TRIESTE

ORCHESTRA FERRUCCIO BUSONI
Violini primi: Gabriel Ferrari, Valentino Dentesani, Giuseppe Carbone, Paola Beziza, Verena Rojc
Violini secondi: Martina Lazzarini, Furio Belli, Giuseppe Dimaso, Davide Albanese, Laura Furlan
Viole: David Briatore, Giorgio Gerin
Violoncelli: Francesco Ferrarini, Cecilia Barucca
Contrabbasso: Mitsugu Harada
Flauti: Giorgio Di Giorgi, Bayarma Rinchinova
Oboi: Paola Fundarò, Gianni Scocchi
Clarinetti: Massimiliano Miani, Erik Kuret
Fagotti: Sergio Lazzeri, Serena Candolini
Corni: Simone Berteni, Martina Petrafesa
Trombe: Andrea Bonaldo, Luka Baic
Organo: Giulio De Nardo

I CANTORI DI SAN MARCO

Marco Gemmani direttore

Alice Borciani, Elena Modena, Julio Fioravanti, Marco Mustaro, Dino Lüthy, Yiannis Vassilakis, Marcin Wyszkowski

I fasti tardo rinascimentali risuonano nella vaste volute della Basilica di San Marco, per le quali la ricchezza della polifonia dell’epoca divenne un vero e proprio stile, quello “veneziano”.
I Cantori di San Marco sono “l’eccellenza dell’eccellenza”, facendo parte del prestigioso coro della Basilica veneziana, guidata ormai da lungo tempo da Marco Gemmani, che cura anche la ricerca filologica e interpretativa di moltissimi tesori musicali nati attorno alle celebrazioni liturgiche nel tempio lagunare.
Musiche di Andrea Gabrieli

Orpheus Kammerorchester Wien

Elsa Giannoulidou mezzosoprano
Konstantinos Diminakis direttore
Musiche di A. Dvořák, S. Kouyioumtzis e Inni Bizantini

La Orpheus Kammerorchester Wien nasce per opera del giovane prominente direttore greco Konstantinos Diminakis, che ne ha fatto anche espressione della comunità greca nella capitale austriaca. Il programma accosta ai Lieder Biblici di Dvorˇák un significativo lavoro del compositore greco Stavros Kouyioumtzis, scomparso nel 2005, in cui la moderna ricerca armonica affonda le proprie radici nella tradizione bizantina e in quella popolare del Peloponneso.

DAS TAGEBUCH DER ANNE FRANK (1968)

IL DIARIO DI ANNA FRANK

Monodramma in musica di Grigory Frid
prima versione italiana assoluta, traduzione di Rino Alessi
consulenza musicale di Eddi De Nadai
nel 70° anniversario della morte di Anna Frank
e della fine della Seconda Guerra Mondiale

Štefica Stipančević soprano
Irina Milivojević pianoforte
Dimitre Goueorguiev Ivanov contrabbasso
Tomaž Vouk percussioni
Aleksandar Spasić direttore
Rocc regia e scene
Jasmin Šehić lighting designer
Irina Milivojević maestro collaboratore
Tomaž Čibej direttore di scena
Strumentisti dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Lubiana
Allestimento scenico del Teatro dell’Opera di Lubiana

Nel 2012 “Il Diario di Anna Frank” di Grigory Frid fu l’opera di un compositore vivente più eseguita al mondo in assoluto.
Affidandoli ad una sola voce di soprano accompagnata da un piccolo ensemble strumentale, Frid trasforma i momenti salienti del tristemente famoso diario della ragazzina tedesca in ventuno episodi di fortissima valenza emozionale ed umana, rendendo più che mai coinvolgente la tragedia vissuta da Anna Frank, dalla sua famiglia e dall’intero popolo ebraico.
L’allestimento minimalista del Teatro sloveno intende realizzare proprio il piccolo spazio dove Anna rimase nascosta per due anni prima dell’arresto e della deportazione nel campo di concentramento dove morirà di tifo meno di un anno dopo.

Bruno Fadel. Diari della sopraffazione

Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 Dialoghi di pace. Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena. A cura di Giancarlo Pauletto

Da quando lo conosco, e sono passati ormai tanti anni, non ho memoria che Bruno Fadel si sia mai applicato ad opere di pittura o di grafica – ma anche ad installazioni, o a lavori fotografici – che non fossero, in qualche modo, implicati con il sociale. Un sociale, intendo, non cavato da intenzioni pedagogiche, quasi egli ritenesse di avere il compito, o il dovere, di insegnare qualcosa agli altri: cavato, invece, dalla sua costituzionale incapacità di avvertire se stesso – in quanto uomo prima, e dunque inevitabilmente in quanto artista – come persona isolata dal resto della società, e quindi non implicata nei suoi travagli, non attraversata dalle sue crisi. Certo, ricordo opere degli anni novanta, e anche di prima, incardinate su una sorta di “sismografia del tempo”, opere in cui si registrava una personale reazione a contraddizioni di cui ciascuno ha esperienza nella vita quotidiana: ma ben lontane dal caratterizzarsi per chiusura e solipsismo, erano accompagnate da una così lata ed evidente proiezione oltre il sé, da diventare immediatamente segno aperto di condivisa umanità. Così quegli “Eventi” quei “Naufragi”, quei “Paesaggi” quei “Racconti” erano la testimonianza di un “vivere tra”, di un “essere con”, tanto è vero che nasceva, proprio nel duemila, in corrispondenza con l’istituzione del “Giorno della memoria”, quel lungo lavoro sul tema di Auschwitz che annovera ad oggi oltre cinquecento pagine di elaborazione e di testimonianza, mentre nello stesso tempo l’artista continuava a lavorare ad altri “libri” dedicati al tema dell’Olocausto e a quello del genocidio armeno, al tema dei migranti e della morte in mare, e in genere a temi legati alla testimonianza della contraddizione sociale e della guerra, centri focali di un’attenzione che coinvolge nello stesso clima d’indagine e sofferenza sia il soggetto che guarda, come la società medesima a cui egli è rivolto. (…)

Orari: dal venerdì alla domenica 10.00-12.00/15.00-18.00
Info: www.comune.sesto-al-reghena.pn.it / www.viedellabbazia-sesto.it
[email protected] / Ufficio Turistico – Sesto al Reghena tel. 0434.699701

CONCERTO DI APERTURA
CLARTET quartetto di clarinetti del Conservatorio di Udine

Francesco Cristante clarinetto soprano e piccolo
Federico Navone clarinetto soprano
Giacomo Cozzi clarinetto soprano
Leonardo Gasparotto clarinetto soprano e basso

Allievi del prof. Davide Teodoro presso il Conservatorio Tomadini di Udine, hanno seguito masterclass con L. Luccheta, R. Rusche-Staudinger, V. Paci, F. Meloni, I. Frantisak, K. Groetsch. Il quartetto si è aggiudicato il primo premio assoluto alla terza edizione del concorso “Diapason d’oro” nella categoria “Musica da camera”. Il repertorio comprende composizioni originali e trascrizioni che vanno dal periodo classico al Novecento.

PROGRAMMA
Guillaume Connesson (1970)
da Prelude et Funk: Prelude

Henri Tomasi (1901-1971)
da Trois Divertissement: Masquerade

Ferenc Farkas (1905-2000)
da Antiche Danze Ungheresi: Lassu

Pierre Max Dubois (1930-1995)
da Quatour: Pastorale – AllegroCoordinamento Maria Francesca Vassallo e Antonio Garlatti
Responsabili artistici Franco Calabretto, Eddi De Nadai, Giancarlo Pauletto

Tonino Cragnolini
La storia denudata

Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 – Dialoghi di pace – Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Cordenons e Associazione Media Naonis. A cura di Giancarlo Pauletto

l tema centrale dell’arte di Tonino Cragnolini (Tarcento 1937-2014) è stato l’uomo, la figura umana, nella pittura come nel disegno e nell’incisione, tecniche, quest’ultime, da lui molto frequentate.Ma non l’uomo come soggetto di ritratto realistico o naturalistico, bensì come soggetto – e oggetto – della storia, della sua necessità, della pericolosa, drammatica, inesauribile lotta per la libertà.
Egli è stato, propriamente, un narratore di storie “civili”, cioè centrate sul tema della convivenza umana, della sua inevitabilità e delle sue spesso terribili vicende storiche. Sempre questo succo fu estraibile dalle sue mostre, friulane come italiane, ma ci fu un’esposizione che metteva in evidenza il fatto in modo del tutto particolare, e fu quella intitolata Immagini per la pace disegnando la guerra, che si tenne a Villa Moretti di Tarcento nell’aprile/giugno del 2005. Ritengo giusto citarla in questo contesto poiché essa chiariva in modo peculiare come l’artista, parlando di guerra, di violenza, di sopraffazione dell’uomo sull’uomo in realtà volesse denunciare tutto ciò che impediva, appunto, la pace, ciò che la rendeva tanto irraggiungibile quanto invocata o, nella storia, tante volte falsamente predicata.
[…]

TG3FVG sulla storia denudata di Tonino Cragnolini a Cordenons (PN)

In questa occasione vengono esposte opere tra le più significative dell’intera attività dell’artista: il trittico di Bertrando, Congiura assassinio spregio, del 1992, accompagnato da altri disegni del ciclo; il trittico I segni favorevoli e contrari, di alcuni anni precedente, di un tono che diremmo esistenziale, sempre comunque centrato sul tema della contraddizione; alcune immagini appartenenti al notissimo e ampio lavoro attorno alla Joibe grasse 1511, iniziato alla fine degli anni ’80 del secolo scorso e ripreso poi in anni successivi; altri disegni risalenti al ciclo dei Benandanti, primi anni ’80; infine un gruppo di incisioni tratte dall’ampia serie del Purcità.
GCP

CONCERTO DI APERTURA
CLARTET, quartetto di clarinetti del Conservatorio di Udine

Francesco Cristante clarinetto soprano e piccolo
Federico Navone clarinetto soprano
Giacomo Cozzi clarinetto soprano
Leonardo Gasparotto clarinetto soprano e basso
Allievi del prof. Davide Teodoro presso il Conservatorio Tomadini di Udine, hanno seguito masterclass con L.Luccheta, R.Rusche-Staudinger, V.Paci, F.Meloni, I.Frantisak, K.Groetsch. Il quartetto si è aggiudicato il primo premio assoluto alla terza edizione del concorso “Diapason d’oro” nella categoria “Musica da camera”. Il repertorio comprende composizioni originali e trascrizioni che vanno dal periodo classico al Novecento.

PROGRAMMA
Henri Tomasi (1901-1971)
Trois divertissiments pour 4 clarinettes en sib
I: Porsuites
II: Mascrade (Petites Gitanes)
III: Rondes

Elliott Carter (1908-2012)
Canonic Suite for Four Clarinets in Bb
I: Fanfare
II: Nocturne
III: Tarantella

Guillaume Connesson (1970-)
Prelude et funk pour quateur de clarinettes

George Gershwin (1898-1937)
Three Preludes
Arr. Ioan Dobrinescu

Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Mario Giannatiempo
Responsabili artistici Franco Calabretto, Eddi De Nadai, Giancarlo Pauletto

Luigi Molinis
Indagare l’anima

Nell’ambito delle iniziative del XXVI Festival Internazionale di Musica Sacra 2017 Dialoghi di pace

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di San Vito al Tagtliamento
A cura di Giancarlo Pauletto

Servizio del TG3R FVG di martedì 12 settembre 2017 su Luigi Molinis


Come una fortezza ben munita, questi disegni di Luigi Molinis non si lasciano penetrare facilmente. […] probabilmente verrebbe naturale a molti collocarli sotto la categoria generica del “fantastico”: di figure cioè che nascono da connessioni che s’inseguono liberamente nello spazio mentale, dando corpo ad una sorta di surrealtà di tono algidamente nitido, e non aliena dal grottesco, se per grottesco si intenda ciò che appare innaturale, paradossale, ciò che sembra intenzionalmente mirato a suscitare una reazione tra l’ironico e il perplesso. In effetti, quel che rischia di non venir colto in questi disegni – se appunto ci si ferma sul piano del fantastico – è la loro funzionalità, la loro perfetta rispondenza allo scopo.

Videointervista al curatore della mostra Giancarlo Pauletto


Molinis, come molti sanno, è architetto, autore di alcuni oggetti celeberrimi nell’ambito dell’industrial design contemporaneo: quindi non è certo a lui che si debba spiegare in cosa consista la funzionalità di un oggetto, un martello, ad esempio, che serva a battere chiodi, o un ventilatore che serva a convogliare aria in una stanza.

GCPOrari: Sabato e domenica 10.30-12.30/15.00-18.00
Fuori orario la mostra è visitabile su prenotazione telefonando all’Ufficio Beni e Attività Culturali (tel. 0434.833295) oppure al Punto I.A.T. (tel. 0434.80251)

CONCERTO DI APERTURA DI MAURIZIO DE LUCA Nasce a Pordenone nel 1992. Sin da giovanissimo dimostra una spiccata passione e propensione per la musica
iniziando lo studio dell’organo col nonno, il M° De Mattia. Successivamente intraprende lo studio della fisarmonica e del pianoforte con il M° Del Cont che, in seguito, lo avvia allo studio della fisarmonica classica da concerto. Ha vinto concorsi nazionali ed internazionali: Erbezzo (VR), S. Marco in Lamis (FG), ed altri. Ha partecipato a numerosi corsi di perfezionamento con Maestri di fama internazionale, Noton (Francia); Soave (USA); Pitocco, Del Cont e Nosetti (Italia); Seyonow e Sklyarow (Russia). All’attività didattica e compositiva affianca quella concertistica, in qualità di solista e in formazioni varie, in Italia e all’estero (Austria, Germania, Svizzera, Slovenia, etc.). Frequenta la Scuola di fisarmonica del conservatorio Jacopo Tomadini di Udine.

PROGRAMMA
Viatscheslav Semyonov (Rostov sul Don, 1946)
Sonata n.1 per bajan (fisarmonica ) – 1984
I. andantino, prestissimo, andante
II. andante sostenuto
III. presto ritmico

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