ALFONSO ALBERTI pianoforte

Luca Scarlini voce recitante
Musiche di Messiaen

Per la prima volta un recital pianistico, dedicato al monumentale ciclo composto nel 1944 da Olivier Messiaen, Vingt regards sur l’enfant Jésus, viene suddiviso in due matinèe, due ore e mezza di splendida musica. Così ne parla lo stesso Autore: “Più che in tutte le mie opere precedenti, ho cercato qui un linguaggio d’amore mistico, potente, tenero, talora brutale, in disposizioni multicolori”. L’esecuzione di Alfonso Alberti, vero specialista di questo repertorio, viene intercalata da suggestioni scritte e recitate da Luca Scarlini, noto scrittore e drammaturgo fiorentino.

INGRESSO A PAGAMENTO (€ 5,00 a concerto)

JAUNA MUZIKA VILNIUS

Dalia Dėdinskaitė violino
Gleb Pyšniak violoncello
Vaclovas Augustinas direttore
Musiche di Pärt, Skoryk, Vasks, Acito, Šenderovas, Juozapaitis

Una carrellata di composizioni che vengono dalla musicalissima regione baltica, con i capolavori di Arvo Pärt (assai significativo per questi tempi il suo De Pacem) accanto a nuovissime composizioni, appositamente commissionate ad un giovane lituano e a una giovanissima compositrice friulana. Inusuale l’incontro di violino e violoncello accompagnati dal Coro della Municipalità di Vilnius in un programma che verrà replicato nella loro città, come segno tangibile di un partenariato efficace e significativo, nel segno della promozione dei giovani talenti e delle nuove musiche.

INGRESSO GRATUITO

STRING QUARTET MINT

Sandro Cappelletto voce recitante
Musiche di Haydn, testi di Saramago

Il noto musicologo Sandro Cappelletto ha selezionato alcuni testi di Josè Saramago, tratti dal suo controverso e straordinario libro, Il Vangelo secondo Gesù, per fare da contrappunto al celebre capolavoro di Franz Joseph Haydn, del 1787: “Musica instrumentale sopra le 7 ultime parole del nostro Redentore in croce, ovvero, Sette Sonate con una introduzione ed alla fine un Terremoto”. Un concerto che risuona a distanza con il pezzo di Sofia Gubaidulina, quasi identico nel titolo, completamente diverso nel linguaggio musicale. Protagonista un giovanissimo e promettente quartetto d’archi sloveno.

ORE 20.00 INTRODUZIONE AL CONCERTO DI SANDRO CAPPELLETTO
Le sette ultime parole: il Vangelo secondo Gesù di José Saramago incontra la musica di Franz Joseph Haydn

CAPPELLA PRATENSIS

Stratton Bull direttore
Musiche di Desprez

Il programma ruota intorno alla messa di Natale Ave maris stella di Josquin Desprez, di cui abbiamo da poco commemorato i 500 anni della morte nella XXVIII edizione del Festival. Questa messa è basata su un inno sul mistero dell’Annunciazione, il quale racconta che la Vergine Maria concepì il Figlio di Dio attraverso l’afflatus superi flaminis, il soffio di Dio o lo Spirito Santo. Completano il programma alcuni canti gregoriani e mottetti anonimi della preziosa collezione di manoscritti dell’Illustre Confraternita di Nostra Signora di s-Hertogenbosch, eseguiti da uno tra i più acclamati ensemble vocali olandesi.

FILARMONICI FRIULANI

Francesco Gesualdi fisarmonica
Giovanni Ricciardi violoncello
Alessio Venier direttore
Musiche di Gubaidulina, Pärt, Šostakovič

Tutto dedicato al Novecento questo concerto che ha il suo fulcro nelle Sieben Worte (1982) di Sofia Gubaidulina, tra i massimi compositori viventi: un lavoro che si ispira ai testi evangelici della Passione. Completano il programma lo struggente Cantus in memoriam Benjamin Britten composto da Arvo Pärt nel 1977 alla morte del compositore che sentiva particolarmente vicino alla sua etica artistica; ed il Quartetto n. 8 di Dmitrij Šostakovič, dedicato alle vittime di tutti i totalitarismi. I solisti sono accompagnati dall’orchestra giovanile friulana che si sta rivelando come progetto regionale di assoluto interesse.

INGRESSO GRATUITO

DIXIT DOMINUS

Nataša Trček soprano
Francesca Gerbasi mezzosoprano
Alberto Ambrogiani tenore
Francesco Basso basso
Orchestra San Marco
Coro Polifonico Città di Pordenone
Coro maschile Spengenberg
Coro femminile Primo Vere
Davide Pitis direttore
Musiche di Galuppi, Caldara, Pagotto

Nel concerto di apertura del XXXI Festival, il nuovo e l’antico dialogano all’interno di un progetto originale che presenta una prima esecuzione in tempi moderni di un Dixit Dominus di Baldassarre Galuppi detto il Buranello, grande protagonista del barocco veneziano, e la prima esecuzione assoluta di Credo di Mario Pagotto, commissione del Festival. Gli esecutori sono l’Orchestra San Marco, tre cori pordenonesi e quattro giovani solisti impegnati a cantare la vocalità barocca e contemporanea, appositamente selezionati. Dirige Davide Pitis che con Mario Pagotto ha curato l’edizione moderna e la revisione del manoscritto di Galuppi.

In collaborazione con Orchestra San Marco Pordenone

INGRESSO GRATUITO

Si è aperto giovedì 27 ottobre, con la prima esecuzione assoluta in tempi moderni del “Dixit Dominus”, la 31^ edizione del Festival di Internazionale di Musica Sacra diretta dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, promossa da Presenza e Cultura, Centro Iniziative Culturali Pordenone e Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, in collaborazione con il MIC-Ministero della Cultura, l’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e con Promoturismo Fvg, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.
Il sipario si è alzato su un evento di produzione che idealmente abbraccia le realtà musicali di riferimento, dall’Orchestra San Marco ai tre Cori Città di Pordenone, Spengenberg e Primo Vere, integrati dalle voci soliste di Eleonora Benetti soprano, Francesca Gerbasi mezzosoprano, Alberto Ambrogiani tenore e Francesco Basso bass-baritone, per la direzione di Davide Pitis
Inserito stabilmente nel circuito Italiafestival – la rete nazionale Agis dei più importanti festival italiani – il Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone è sostenuto da Fondazione Friuli, Bcc Pordenonese Monsile, Electrolux e DForm, e si svolge in partnership con Fondazione Concordia Sette e la Diocesi Concordia Pordenone.

STRAVINSKY. Sinfonia di Salmi

Coro del Friuli Venezia Giulia
Orchestra San Marco e Collegium Apollineum
Marco Feruglio direttore
Cristiano Dell’Oste maestro del coro

La Sinfonia di Salmi di Stravinskij è una delle icone del neoclassicismo novecentesco, il cui un linguaggio razionale fonde tutte le radici culturali del Vecchio Continente: quelle del cattolicesimo primo e vero, ma anche greche e romane pagane, bizantine, latino – cristiane, rinascimentali e poi barocche. Un progetto che impegna un organico strumentale e vocale di rara ampiezza, realizzato dalle sinergie di Orchestra San Marco, Collegium Apollineum e Coro del Friuli Venezia Giulia, tra le principali realtà musicali della nostra Regione.

COROU DE BERRA

Religiosità e spiritualità nella polifonia popolare delle Alpi del Sud

Michel Bianco, Françoise Marchetti Claudia Musso Joris Baracroli

Il Corou de Berra raccoglie e interpreta da oltre vent’anni la memoria musicale popolare della regione nizzarda: un patrimonio culturale di incredibile fascino, in cui coabitano il canto Barocco e il Gregoriano, il popolare e il sacro, la monodia e la polifonia, il latino e il nizzardo, l’oralità e la notazione classica e in cui si fondono influenze sarde, liguri, provenzali e piemontesi.

SABA ANGLANA

ABEBECH – FIORE CHE SBOCCIA

Storia di identità, preghiera e guarigione
Il sacro nella cultura d’Etiopia

di e con Saba Anglana voce
Federico Marchesano contrabbasso Mattia Barbieri percussioni
Fabio Barovero fisarmonica – live electronics

La terra d’Etiopia è uno dei luoghi al mondo in cui il pensiero sacro ha avuto una tra le più sentite forme di penetrazione religiosa, fin dall’adozione del Vangelo nel IV sec. d.C.
Milleseicento anni di grande devozione hanno fatto del popolo etiope il baluardo della spiritualità di matrice cristiana in ambito africano. Un senso di profonda sacralità pervade ogni angolo di questa terra al punto da regolare i rapporti tra gli esseri umani e il loro comportamento rispetto alla natura, le stagioni, la morte
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EDESSE ENSEMBLE

Gevorg Dabaghyan duduk
Justine Zara Rapaccioli direttrice
Musiche della liturgia Armena dal Medioevo al XIX secolo

Il canto liturgico armeno si cala nella notte dei tempi del cristianesimo e da sempre accompagna l’identità della fede e dei riti di un popolo tormentato.
Il programma comprenderà antichi inni monodici, composizioni polifoniche della Divina Liturgia dei “padri” della musica polifonica armena, Makar Yekmalian e Komitas, inni dedicati alla Vergine Maria, tra cui uno diMechitar di Sebaste (1676-1749), fondatore della Congregazione Armena Mechitarista di San Lazzaro degli Armeni, Venezia.

In collaborazione con Centro Studi e Documentazione della Cultura Armena di Venezia

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