Da Oriente a Occidente

Questo 24° Festival Internazionale di Musica Sacra, articolato in concerti, conferenze, percorsi guidati, mostre, si pone ancora una volta come un itinerario trasversale di punti d’incontro in un’Europa che raccoglie eredità culturali variegate e antichissime.
Ma quest’anno potrebbe essere anche un “Festival della Memoria”, non per ricalcare luoghi comuni ma per ricordar momenti indelebili di storia locale e universale: i 50 anni di fondazione della Casa dello Studente, luogo vivo della cultura pordenonese, i 70 anni dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, evento di una tragicità che purtroppo sembra non essere definitiva.
Per questo il Festival si apre con uno spettacolo non sacro ma di universale valenza umana e artistica: “Il diario di Anna Frank”, monodramma in musica del compositore russo Grigory Frid tratto dal celebre omonimo memoriale, nella prima esecuzione assoluta in lingua italiana, realizzata dal Teatro dell’Opera di Lubiana, che a sua volta mette in scena la prima assoluta in lingua slovena.
Ma è il programma della Orpheus Kammerorchester Wiena tracciare quel filo ideale tra Oriente ed Occidente che è il tema del XXIV Festival: complesso giovane, espressione
della comunità greca a Vienna, propone gli splendidi Lieder Biblici del boemo Dvorak accanto alle Mélodies hébraïques di Ravel e alle pagine di due importanti compositori greci del Novecento, che si ispirano all’antica musica liturgica greco-ortodossa.
La Venezia del Rinascimento era peraltro già un ponte tra Occidente e Oriente: i mosaici bizantini della Basilica di San Marco furono l’architettura acustica per i fasti polifonici delle Messe di Andrea Gabrieli, proposti dai prestigiosi Cantori di San Marco.
E infine il Festival riserva ancora uno spazio alla ricerca e
alle riscoperte musicologiche.
La Nuova Orchestra da Camera “Busoni” e la Cappella Civica di Trieste hanno realizzato un prezioso lavoro sul compositore veneto Andrea Luchesi, celebre per essere stato maestro di Beethoven e amatissimo in Germania, riportandone alla luce autentici tesori musicali.
Franco Calabretto, Eddi De Nadai

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