Con un appello urgente e necessario alla speranza, la virtù teologale che assieme a carità e fede costituirà i tre ambiti tematici del nuovo triennio, è ai nastri di partenza la 32^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura in collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone, Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, MIC-Ministero della Cultura, Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e inoltre con Promoturismo FVG, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.

Caritas et Amor” è il macrotitolo del progetto triennale che prende avvio quest’anno, con un cartellone concertisticoin programma dal 22 ottobre al 20 dicembre 2023, dedicato alla speranza (nel 2024 tema sarà la carità, nel 2025 la fede). «Un triennio che iniziamo appunto con la Speranza proprio perché sentiamo più urgente e necessario l’appello a questa virtù, come fosse una dichiarazione e un auspicio: che il mondo trovi la forza per riprendere a credere nel futuro» spiegano Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, direttori artistici del festival. «È un nuovo progetto di vasta portata, per il quale abbiamo prefigurato una precisa contestualizzazione teologica di quanto verrà poi declinato in musica» commenta Orioldo Marson, teologo e direttore della Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, che martedì 17 ottobre sarà relatore nella conferenza dedicata a “Le virtù teologali”. Sarà il primo di due incontri trematici inseriti nella programmazione, novità di questa edizione. Venerdì 3 novembre farà seguito una conferenza dedicata al canto bizantino di Sicilia e di Grecia, incontro che precede e completa il concerto dell’Ensemble Kalophonia.

Se le due conferenze connotano di novità questa edizione della rassegna, perno centrale della manifestazione resteranno la musica e l’arte: nove i concerti che faranno risuonare il Duomo Concattedrale San Marco di Pordenone, ai quali si aggiungono altri tre concerti in altre sedi, di cui uno ospitato sempre a Pordenone nell’Auditorium dell’Istituto Vendramini e due recital organistici fuori città. Come di consueto, il festival di Musica Sacra si interseca alla programmazione delle Università della Terza Età di Pordenone, di Maniago e di Sacile, quest’anno con un evento pianistico (“Il Pianoforte Sacro”) che sarà proposto in triplice replica. Tre infine le mostre, a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone, che saranno curate e allestite a completamento del percorso musicale.

Fra i motivi ispiratori del festival anche «i riferimenti a figure di santi o laici che hanno dedicato la loro vita e le loro opere a “Caritas et Amor: fra questi San Francesco e Madre Teresa di Calcutta – osservano ancora Calabretto e De Nadai – Questa edizione vede inoltre come assoluta protagonista la voce e il repertorio corale, dalle Cantate di Bach ai canti sefarditi, dalla liturgia serbo ortodossa a quanto di essa rimane nel patrimonio popolare dell’Italia meridionale. Dalla Messa di Perosi dedicata a San Giovanni Bosco, alla contemporaneità enigmatica di Giacinto Scelsi».

Servizio TGRFVG mercoledì 11 ottobre 2023
Servizio TELEFRIULI
Servizio TELEPORDENONE

Si apre un nuovo triennio, dopo quello dedicato alla Trinitas, che tocca un altro cardine teologico, quello delle Virtù Teologali. Nel segno, dunque, di una continuità con il percorso del passato triennio, eccoci a presentare
un nuovo viaggio attraverso la spiritualità, l’arte, la musica in particolare, che a questi dettami teologici in qualche modo si ispirano, nella speranza di offrire al pubblico dei nostri concerti e delle molte attività collaterali al Festival Internazionale di Musica Sacra, giunto all’edizione numero 32, sempre nuovi spunti di interesse, di approfondimento, di riflessione, di consapevolezza.
Un triennio che inizierà con la Speranza (nel 2024 la Carità, nel 2025 la Fede), proprio perché sentiamo più urgente e necessario l’appello a questa virtù, come fosse una dichiarazione ed un auspicio: che il mondo trovi la forza per riprendere a credere nel futuro.
Nell’arco del Triennio troveremo costanti riferimenti a figure di santi o laici che hanno dedicato la loro vita e le loro opere a Caritas et Amor: san Francesco in primis (soprattutto nelle prossime due annualità, il Santo che fu predicatore e viaggiatore, aperto al confronto con i più diversi interlocutori, nel segno di un dialogo interreligioso, che da sempre caratterizza la programmazione del nostro festival) ma anche, ad esempio, Madre Teresa di Calcutta.
Questa edizione vede come assoluta protagonista la voce, con grandi spazi dedicati al repertorio corale. Dalle Cantate di Bach (che aprono un progetto triennale con il Coro del FVG) con prolusione di don Alessio Geretti, ai canti sefarditi che raccontano la sofferenza di un popolo esodato.
Dalla liturgia serbo ortodossa (qui presente con più protagonisti provenienti dalla penisola balcanica dove sopravvivono ancora oggi tensioni politiche e religiose quanto mai inquietanti per il futuro dell’Europa) a quello che di essa rimane nel patrimonio popolare dell’Italia meridionale.
Dalla Messa di Perosi dedicata a San Giovanni Bosco, alla contemporaneità enigmatica di Giacinto Scelsi.
Completano il programma due recital organistici fuori città e tre concerti pianistici che celebrano quel particolare repertorio ispirato al sacro, cui Liszt e i romantici si sono dedicati trascrivendo e parafrasando la musica di Bach. Da sottolineare la presenza di tre prime esecuzioni assolute commissionate dal Festival.

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