Albanese, De Gottardo, Dugo, Giannelli, Magnolato, Massagrande, Murtić, Roma, Tramontin, Zuccheri Intervento musicale di Emma Melchior, arpa Musiche di Tournier, Hasselmans, Salzedo Ingresso libero
Una raccolta di paesaggi, boschi, alberi e fiori, segni di quel grande generare terrestre, che fonda la speranza della vita umana. Il percorso espositivo, che resterá visitabile fino al 30 settembre, è anche la prima tappa della 32^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra, dedicato quest’anno al tema speranza.
Videointerviste
Intermezzo musicale con Emma Melchior
Ha 18 anni e frequenta il Liceo Classico “Jacopo Stellini” a Udine. Ha iniziato a poco più di un anno a frequentare la scuola di musica Ritmea di Udine, grazie la quale ha avuto i primi approcci alla musica, e ha fin da piccola manifestato la sua passione per l’arpa, che ha iniziato a suonare già prima di aver compiuto i 6 anni di età. Attualmente sta frequentando il II anno di Triennio della scuola di arpa presso il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine e fa parte dell’Orchestra Ventaglio d’Arpe, diretta dalla Prof.ssa Patrizia Tassini, con cui si è già esibita anche all’estero. Ha partecipato a diversi concorsi internazionali, soprattutto in Italia e Slovenia, piazzandosi sempre ai primi posti della propria categoria.
PROGRAMMA Marcel Tournier Etude de Concert – Au Matin
Alphonse Hasselmans La Source
Carlos Salzedo Chanson dans la nuit
A cura di Giancarlo Pauletto Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Antonio Garlatti 491a mostra d’arte
Con un appello urgente e necessario alla speranza, la virtù teologale che assieme a carità e fede costituirà i tre ambiti tematici del nuovo triennio, è ai nastri di partenza la 32^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura in collaborazione con Centro Iniziative Culturali Pordenone, Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, MIC-Ministero della Cultura, Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e inoltre con Promoturismo FVG, Comune di Pordenone e Fondazione Friuli.
“Caritas et Amor” è il macrotitolo del progetto triennale che prende avvio quest’anno, con un cartellone concertisticoin programma dal 22 ottobre al 20 dicembre 2023, dedicato allasperanza (nel 2024 tema sarà la carità, nel 2025 la fede). «Un triennio che iniziamo appunto con la Speranza proprio perché sentiamo più urgente e necessario l’appello a questa virtù, come fosse una dichiarazione e un auspicio: che il mondo trovi la forza per riprendere a credere nel futuro» spiegano Franco Calabretto ed Eddi De Nadai, direttori artistici del festival. «È un nuovo progetto di vasta portata, per il quale abbiamo prefigurato una precisa contestualizzazione teologica di quanto verrà poi declinato in musica» commenta Orioldo Marson, teologo e direttore della Casa dello Studente Antonio Zanussi Pordenone, che martedì 17 ottobre sarà relatore nella conferenza dedicata a “Le virtù teologali”. Sarà il primo di due incontri trematici inseriti nella programmazione, novità di questa edizione. Venerdì 3 novembre farà seguito una conferenza dedicata al canto bizantino di Sicilia e di Grecia, incontro che precede e completa il concerto dell’Ensemble Kalophonia.
Se le due conferenze connotano di novità questa edizione della rassegna, perno centrale della manifestazione resteranno la musica e l’arte: nove i concerti che faranno risuonare il Duomo Concattedrale San Marco di Pordenone, ai quali si aggiungono altri tre concerti in altresedi, di cui uno ospitato sempre a Pordenone nell’Auditorium dell’Istituto Vendramini e due recital organistici fuori città. Come di consueto, il festival di Musica Sacra si interseca alla programmazione delle Università della Terza Età di Pordenone, di Maniago e di Sacile, quest’anno con un evento pianistico (“Il Pianoforte Sacro”) che sarà proposto in triplice replica. Tre infine le mostre, a cura del Centro Iniziative Culturali Pordenone, che saranno curate e allestite a completamento del percorso musicale.
Fra i motivi ispiratori del festival anche «i riferimenti a figure di santi o laici che hanno dedicato la loro vita e le loro opere a “Caritas et Amor: fra questi San Francesco e Madre Teresa di Calcutta – osservano ancora Calabretto e De Nadai - Questa edizione vede inoltre come assoluta protagonista la voce e il repertorio corale, dalle Cantate di Bach ai canti sefarditi, dalla liturgia serbo ortodossa a quanto di essa rimane nel patrimonio popolare dell’Italia meridionale. Dalla Messa di Perosi dedicata a San Giovanni Bosco, alla contemporaneità enigmatica di Giacinto Scelsi».