TEODORA

SCALATA AL CIELO IN CINQUE MOVIMENTI
opera da camera per soprano, attrice, danzatrice, coro e strumenti
Musica di Mauro Montalbetti
Libretto e regia di Barbara Roganti
Roberta Mameli soprano, Matilde Vigna attrice, AltreVoci Ensemble,
Coro 1685 dell’ISSM “Verdi” di Ravenna
Direttore Antonio Greco

Da figlia di un’attrice e di un custode dell’ippodromo di Costantinopoli a Imperatrice al fianco di Giustiniano, santa per la Chiesa Ortodossa ed eterna nei mosaici della Basilica di San Vitale a Ravenna: la storia di Teodora è cosi contraddittoria, per non dire mostruosa, che fino ai nostri giorni non si è riusciti a far chiarezza né sulla sua persona né sulla sua vita. Ideata per la Basilica ravennate di San Vitale, l’opera da camera di Montalbetti si addentra nel labirinto dell’esistenza dell’Imperatrice bizantina, là dove verità e calunnia coesistono, dove il corpo femminile convive con l’icona della santità. La musica, che guarda alla vocalità antica e al madrigale monteverdiano, nasce dal testo, profondamente musicale, di Barbara Roganti, peculiare nella scelta di parole quanto più sonore possibili.

Commissione Ravenna Festival 2021
in coproduzione col XXX Festival Internazionale di Musica Sacra di Pordenone

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Litanie della Beata Vergine

NOVA ARS CANTANDI
Direttore Giovanni Acciai
Musiche di Legrenzi

Le Compietecon le Litanie e le antifone della Beata Vergine di Giovanni Legrenzi (1626-1690) vengono proposte per la prima volta in epoca contemporanea da uno degli ensemble di musica antica più accreditati a livello mondiale. Recentemente pubblicate in un CD Naxos, seguono con fedeltà lo schema delle preghiere prescritte dall’ultima ora dell’Ufficio divino, compendiando in un’unica silloge le due versioni previste dagli ordini monastici e secolari. Una proposta di altissimo livello filologico oltre che di raro fascino musicale.

MAMMA NOSTA SOBERANA

ELENA LEDDA ENSEMBLE

Elena Ledda, cantante in lingua sarda per vocazione, impegnata politicamente a difendere la lingua e la cultura della sua terra (è stata assessore al Comune di Quartu), è di gran lunga la più nota voce della Sardegna all’estero. Nel suo progetto discografico “Cantendi a Deus” dedicato interamente al canto sacro, ha raccolto il lavoro di una lunga ricerca che ha evidenziato come in Sardegna i canti sacri mantengano ancora intatta la loro capacità comunicativa insieme alla loro funzione sociale.
Ha attinto alla pura tradizione, composto brani originali e, con lo stesso rispetto, rivisto e recuperato, senza snaturarne l’essenza, qualche canto la cui esecuzione si era persa nel tempo. I canti devozionali sardi sono in grande maggioranza dedicati al culto mariano, spesso di derivazione gregoriana, catalana, dall’antico al moderno.

In collaborazione con Associazione Euritmica

Servizio TGRFVG di sabato 30 ottobre 2021. Edizione delle 14.00

POLISH CELLO QUARTET

Fede e passione

Servizio TGRFVG

Questo concerto è stato ispirato da un progetto europeo che nel 2015 ha messo in rete alcuni festival internazionali (Mittelfest per l’Italia) dal tema Passion and Belief. Su un tema di Liszt (Vexilla Regis) erano stati invitati alcuni giovani compositori a produrre un brano per quartetto di violoncelli. Per il concerto che chiude il nostro Festival abbiamo scelto, tra quelli, i brani del compositore turco di fede cattolica Arda Ardaşes Agoşyan e del compositore friulano Alessio Domini, per la loro particolare originalità e forza comunicativa.
Il programma comprende un suggestivo contrappunto temporale tra queste composizioni nuove e quattro trascrizioni tratte da L’Arte della Fuga di Johann Sebastian Bach, vertice assoluto della polifonia contrappuntistica, capolavoro della maturità del grande Maestro, rimasto incompiuto. Completano il programma una trascrizione di Fratres, brano celeberrimo del compositore estone Arvo Pärt e una preghiera di grande intensità poetica di Luigi Forino, oggi sconosciuto, che fu valente violoncellista, direttore del Conservatorio di Buenos Aires, e infine docente all’Accademia di Santa Cecilia a Roma.

Videointervista a Krzysztof Karpeta del Polish Cello Quartet
e al compositore Alessio Domini

MISERERE

New Liszt Ferenc Chamber Choir
Nemes Laszlo Norbert, direttore

Servizio TGRFVG

Il concerto ha per protagonista il coro che ha sede, come coro in residence, all’interno della prestigiosa Accademia Liszt di Budapest ed è composto da giovani musicisti rigorosamente selezionati. È autorevole testimone della formidabile tradizione vocale e musicale dell’Ungheria, patria che ha dato i natali ad una pletora di eccellenti musicisti (da Liszt fino a Bartòk e Ligeti) e, tra questi, in particolare a Zoltan Kodály, inventore di un “metodo” per l’insegnamento della musica, geniale, talmente importante che recentemente è stato inserito tra i patrimoni orali e immateriali dell’UNESCO.

Il programma del concerto spazia dalla polifonia rinascimentale, ad una interessante panoramica della musica ungherese del XX secolo, con un omaggio a due grandissimi maestri, uno italiano, Verdi, e uno ungherese, Liszt.
Da segnalare la presenza di ben due prime esecuzioni assolute, brani commissionati dal nostro festival e dal partner del Trentino Alto Adige. Un segnale forte di attenzione verso i giovani compositori nel segno della valorizzazione delle lingue minoritarie, in questo caso il friulano (Alessio Venier) e il tedesco sud tirolese (Christian Gamper).

Videointervista al direttore Laszlo Norbert Nemes
e ai compositori Christian Gamper e Alessio Venier

ILLUMINATIONS

Samuel Cattiau, controtenore
Mathieu Saglio, violoncello
Quentin Dujardin, chitarra
Musiche di autori vari

Programma che nasce da un progetto di tre musicisti francesi che spaziano dalla musica antica alla contemporanea, passando attraverso jazz e crossover.
Si sono riuniti in questo nuovo progetto, Resonance, che intende (ri)scoprire le architetture sonore della polifonia sacra antica, attraverso rivisitazioni originali, che vengono proposte nelle chiese e nelle cattedrali di tutta Europa, come omaggio alla grande tradizione sacra occidentale.

Videointervista a Quentin Dujardin

STILL REQUIES

Musica, testo, drammaturgia, traduzione di Mauro Montalbetti

Mirko Guadagnini – tenore
Marco Baliani – attore
Liederiadi Chorus
(Intende Voci Chorus, Ensemble Virgo Vox, Kore’s Ensemble)
AltreVoci Ensemble
Davide Vendramin – fisarmonica
Maria Silvana Pavan – maestro di sala
Eddi De Nadai – direttore

Servizio TGRFVG

Il progetto di Still Requies inizia nel 2015 quando durante la fase di prova a Reggio Emilia della mia opera “Corpi eretici”, Mirko Guadagnini – fra i protagonisti del lavoro – mi ha chiesto di scrivere un Requiem per il Festival Liederìadi a celebrazione del centesimo anniversario dalla fine del primo conflitto mondiale.
La scoperta che proprio a Reggio Emilia, durante le manifestazioni contro la partecipazione alla guerra dello stato italiano furono uccisi dalle forze dell’ordine due giovani pacifisti, mi colpì profondamente e decisi che il mio Requiem sarebbe stato “politico e poetico”, sacro ma non religioso.
Una meditazione sulla follia della guerra e l’immensa, straziante, esperienza del dolore, della perdita, della paura. La complessità del lavoro ha necessariamente richiesto più fasi.

Videointervista al compositore Mauro Montalbetti e al Maestro Eddi De Nadai

SACRA RISONANZA

Markus Stockhausen, tromba
Tara Bouman, clarinetto
Bande dell’ANBIMA FVG
Andrea Comoretto, direttore
Musiche di Stockhausen

Servizio TGRFVG

Da quando esordì nel 2007 a Colonia per il 31° Congresso della Chiesa Tedesca Protestante, coinvolgendo 1800 musicisti, “Abendglühen” (bagliori della sera) di Markus Stockhausen, inno di ispirazione mariana per tromba solista e strumenti a fiato, ha avuto varie rivisitazioni. Ultima questa che viene appositamente proposta al Festival e realizzata all’interno del Duomo di Pordenone sfruttandone le suggestive risonanze naturali, che dà la possibilità ad uno dei più celebri trombettisti al mondo di dialogare con un centinaio di ottoni provenienti dalle migliori bande della regione FVG.

Videointervista a Markus Stockhausen

THE HUNDRED COLOURS
OF EXILE AND LOVE

Lo straordinario incontro fra la tradizione della musica araba e quella europea, barocca e contemporanea: tre grandi artisti internazionali – Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ud, Bernard Foccroulle organo – per un concerto di suggestiva magia sonora.

Videointervista a Bernard Foccroulle, organista e compositore

Nel segno dell’incontro fra diverse tradizioni musicali – quella araba e quella europea barocca e contemporanea, l’appuntamento per il gran finale della XXVIII edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia, diretto dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, sostenuto da Comune di Pordenone, Electrolux, Bcc Pordenonese e Diocesi di Concordia Pordenone. In scena tre grandi artisti internazionali: Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ‘ud, Bernard Foccroulle organo, provenienti da differenti culture: Moneim Adwan viene da Gaza e vive in Francia; canta e suona l’Ud, il liuto tradizionale della musica araba. il soprano Alice Foccroulle e l’organista Bernard Foccroulle si occupano di musica di tradizione europea, dal barocco al nostro tempo: due “scuole” musicali ricche ed estremamente diverse, che differiscono su vari aspetti: la modalità di trasmissione europea è scritta su partitura, quella araba viene trasmessa oralmente. L’ingresso al concerto è aperto gratuitamente
«Il programma – spiegano i direttori artistici Franco Calabretto e Eddi De Nadai – non intende fare della “fusion”, mantiene individuate le due anime, e propone una specie di dialogo tra loro, per dare al pubblico la possibilità di un confronto ma anche della scoperta di connessioni tra alcune specifiche caratteristiche di entrambe. Il concerto è strutturato sui due temi principali, esilio e amore. L’amore è la più universale esperienza umana e il biblico Cantico dei cantici è il più straordinario poema che connette l’amore tra gli esseri umani e l’amore tra gli esseri umani e Dio. L’esilio è l’odierna quotidiana esperienza, crudele e cruenta, che riguarda molte popolazioni, portate a fuggire dalla guerra e dai disastri dei loro paesi. Il poeta palestinese Mahmoud Darwish (1941–2008) ha scritto meravigliose poesie sull’esilio, molte di queste riflettono la reale condizione di molti palestinesi e allo stesso tempo il sentimento universale di un esilio spirituale di cui l’umanità ha fatto in qualche modo esperienza». «Ulteriore elemento comune fra queste culture – spiega l’organista Bernard Foccroulle è la natura: la stessa terra, alla luce dello stesso sole, contemplando le stesse stelle. Il mare Mediterraneo svolge un ruolo importante negli scambi tra Est e Ovest, nei conflitti e nelle migrazioni. Speriamo che questo concerto consenta al pubblico di godere di queste differenze, musicali e non solo, e di condividere l’esperienza umana e i valori che lo hanno ispirato».

INRI. Passione secondo Anonimo

Su testi di Giuseppe Di Leva e dai Vangeli. Musica di Carlo Galante
Patrizia Polia, soprano / Matteo Vitanza, voce recitante
New MADE Ensemble
Alessandro Calcagnile, direttore

La storia è di quelle che tutti conosciamo bene: quel venerdì che da duemila anni viene definito “santo”. Un uomo viene processato dal Sinedrio di Gerusalemme, e giudicato sommariamente. È definito colpevole. viene mandato dal procuratore romano perché questi ratifichi la sentenza: ma come poteva apparire questa vicenda, nelle ore in cui si svolgeva, quando nessuno- tranne pochi seguaci- immaginava che quell’uomo potesse essere il figlio di Dio? Quali erano le forze in gioco, quali gli intrecci di interessi, le divisioni incolmabili? Dalla storia di Cristo, nell’apice del suo passaggio umano, prende avvio “Inri. Passione secondo Anonimo”, la produzione realizzata su testi di Giuseppe Di Leva che si integrano ai Vangeli e su musica di un compositore cult del nostro tempo, Carlo Galante. L’evento, proposto in collaborazione con il Centro Musica Contemporanea di Milano, vedrà protagonista, con il soprano Patrizia Polia e con l’attore Matteo Vitanza, voce recitante, la formazione del New MADE Ensemble – Tania Camargo Guarnieri e Gaspare Raule violini, Franco Formenti viola, Alexander Zyumbrovsky violoncello – che valorizza e divulga nel mondo l’opera dei maggiori compositori della fine del Novecento e dei giorni nostri. Dirige il Maestro Alessandro Calcagnile.

Videointervista al compositore Carlo Galante

Perchè Ponzio Pilato concede il corpo di Cristo agli uomini che glielo hanno chiesto, dopo aver fatto mettere sulla croce l’iscrizione INRI? E perché, al mattino della domenica, quel corpo seppellito il venerdì sera non è più nella tomba? “Inri. Passione secondo Anonimo” si dipana attraverso lo sguardo di un immaginario “segretario” di Ponzio Pilato, un intellettuale romano che osserva i fatti e cerca di capirli, consapevole che quanto sta avvenendo cela molti misteri e quell’episodio – non così singolare per l’epoca – avrà profonde conseguenze. Proprio quel funzionario romano può rappresentare il punto di vista di molti “contemporanei” intorno alle vicende della Passione: uno sguardo incuriosito, spesso appassionato ma profondamente “laico”. Un attore, Matteo Vitanza, si incarica di dare voce all’anonimo romano, un quartetto d’archi – New Made Ensemble – segue la narrazione infondendogli spazio sonoro e drammatico, una voce di soprano – Patrizia Polia – scandisce le pause della narrazione con le sue arie, in una sorta di via crucis musicale.
La musica di Carlo Galante è stata eseguita più volte negli Stati Uniti, in Svizzera, Spagna, Brasile, Germania, Regno Unito, Francia. Committenze per nuove opera gli sono state assegnate dalla Rai di Roma e di Napoli; dall’Orchestra Haydn di Trento e Bolzano; dall’Orchestra Sinfonica Siciliana; dall’Orchestra Verdi di Milano, dai Pomeriggi musicali di Milano. L’attività del soprano Patrizia Polia spazia dall’opera e dal concerto sinfonico con voci soliste alla Musica da Camera e alla produzione contemporanea. Si è esibita in Festival e presso istituzioni di primo livello come Ravenna Festival, Festival dei Due Mondi, Inventionen a Berlino, Memorie Sonore a Stoccolma, Festival Barocco di Viterbo, Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, Nuova Consonanza, con orchestre e ensemble quali Accademia Barocca di Santa Cecilia, Concerto Italiano, Filarmonica Marchigiana, Virtuosi Italiani. E’ stata diretta da personalità come Carlo Boccadoro, Luis Bacalov, Fabio Maestri, Ennio Morricone, Markus Stockhausen e molti altri. Matteo Vitanza si diploma come attore alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi di Milano, vince singolarmente diversi premi e nel 2019, con il Teatro dei Gordi, il Premio Hystrio alla migliore compagnia italiana emergente. Partecipa a molti programmi tv di satira politica, lavorando, fra gli altri, con Maurizio Crozza su La7. Alessandro Calcagnile, direttore d’orchestra e pianista, raffinato interprete della musica del Novecento, ha collaborato con alcuni dei più importanti compositori italiani viventi. Si è esibito presso il Teatro Arcimboldi e Dal Verme di Milano, il Teatro Sociale di Como, il Teatro Lirico di Cagliari, il Teatro Ponchielli di Cremona, il Teatro Regio di Parma, la Sala Santa Cecilia dell’Auditorium Parco della Musica di Roma. Il New MADE (New Music and Drama Ensemble) è l’Ensemble in residence del Centro Musica Contemporanea di Milano. Sin dalla sua fondazione si è impegnato nella promozione della musica classica contemporanea e nell’ampliamento del repertorio italiano. Include in repertorio le maggiori composizioni cameristiche del Novecento, come il Pierrot Lunaire di Schoenberg e Le Marteau sans maître di Boulez, ma anche opere di teatro musicale quali L’Imbalsamatore di Giorgio Battistelli, l’operina La Cortina di Gala di Luca Mosca, Infinito Nero Estasi di un atto di Salvatore Sciarrino.

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