DI STEFANO ORSETTI

Il progetto espositivo nasce nell’ambito della XXXIII edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra organizzato da Centro Iniziative Culturali Pordenone, Associazione Media Naonis Cordenons, Presenza e Cultura e con il sostegno della Regione FVG.
Ubi charitas et amor, Deus ibi est, dice l’antica sequenza cristiana, Dio c’è dove c’è l’amore, e l’amore è appunto verso Dio, verso l’uomo e verso le cose create, la natura, come ci ricorda il Cantico di Francesco d’Assisi.


A rendere per immagini il tema dell’Amor hominis, cioè dell’amore verso l’uomo, abbiamo pensato di riproporre la mostra che Stefano Orsetti – artista di Portogruaro uscito dalla scuola di Vedova a Venezia – realizzò presso il Monastero del Marango, tra Concordia e Caorle, nel 2014.
In quella mostra, intitolata Uomo in mare. Le migrazioni dell’uomo Orsetti rifletteva, attraverso le sue pitture ma anche attraverso un immaginario dialogo tra due persone, sul tema dei migranti, riferendosi in particolare al terribile naufragio accaduto l’11 ottobre del 2013 presso l’isola di Lampedusa.


Egli specificava, nell’introduzione al catalogo, che si trattava in fondo di uno story board, cioè di una sequenza narrativa che invitava a riflettere sul tema delle migrazioni umane ben al di là dei tanti incitamenti alla paura e anche all’odio che accompagnavano e accompagnano il fenomeno, esistente da tempi remotissimi, le cui cause vanno indagate con obiettività, se si vuole comprenderlo e farvi fronte in maniera civile, senza perdere le coordinate fondamentali che sostengono l’idea stessa dei “diritti umani”, idea la cui perdita segnerebbe un imbarbarimento gravissimo della nostra convivenza sociale.
[…] La solidarietà, in altre parole, dovrebbe scaturire dalla chiara consapevolezza che è l’umanità intera che si deve salvare, tutta assieme, dal suo possibile naufragio, determinato dalle contrapposizioni e dalle guerre, che oggi possono diventare una sola, l’ultima: la guerra nucleare totale.Basta – ci pare – questo esempio per capire che si tratta di una mostra fortemente impegnata sul piano etico e che richiede anche allo spettatore un impegno serio di osservazione e riflessione. […]
Giancarlo Pauletto

Intermezzo musicale con Prisca Luce Verardo
Ventiduenne sacilese, ha iniziato lo studio del violino a 6 anni. Ha studiato con Michele Lot e David Filipe. Ha seguito corsi di perfezionamento con vari professionisti, tra cui Gianpiero Zanocco, Massimo Belli, Giancarlo Nadai, Luca Braga, Ilya Grubert, Elliot Lawson, Amiram Ganz, Davide Zaltron. Si esibisce come solista in varie occasioni accompagnata dal pianoforte, dall’organo, dall’orchestra. Ha partecipato con successo ai concorsi violinistici di Cittadella, Piove di Sacco, Padova e Pordenone. Collabora con l’orchestra del Duomo di Pordenone e con formazioni da camera. Ha seguito una masterclass di musica folklorica svedese con Mia Marine.
Nel 2021 ha vinto il concorso e studia presso l’Accademia di Musica Lettone “Jazeps Vitols” di Riga (Lettonia), sotto la guida della docente Tereze Ziberte-Ijaba. In questo contesto ha partecipato a varie masterclass con i docenti Tamar Bulia (Georgia), Tobias Granmo (Svezia), Nuno Soares (Portogallo), Luis Ruben Gallardo (Spagna).
Nel 2024 ha seguito una masterclass a Vienna con Thomas Christian ed è stata selezionata per il concerto finale.

PROGRAMMA
Georg Philip Telemann (1681-1767)
Fantasia n. 1 in Si bemolle maggiore
Largo – Allegro – Grave – Allegro

Max Reger (1873-1916)
Wiegenlied

Henryk Wieniawski (1835-1880)
Saltarello op.18 n.4

LE PAROLE SPALANCATE

Intervento musicale di Alice Martina, arpa
Musiche di Hindemith

A cura di Giancarlo Pauletto
Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Stefano Padovan
494a mostra d’arte
SESTO AL REGHENA
SALONE ABBAZIALE SANTA MARIA IN SILVIS
2 DICEMBRE 2023 – 14 GENNAIO 2024
dal venerdì alla domenica 10.00-12.00 / 15.00-18.00 Chiuso il 25 e 26 dicembre 2023 e il 1° gennaio 2024

[…] Immagini, social e cellulari ingombrano la nostra esistenza ventiquattro ore al giorno, la facilità e l’apparente imme­diatezza della pubblicità sovrastano, la poesia invece vuole calma e concentrazione, niente di meno richiesto dentro le coordinate del mondo in cui viviamo.
È perciò un atto di speranza già il fatto di riferirci alla po­esia, anche non tenendo conto dei temi che in essa possa­no venir trattati: se non ci fosse, almeno sotto sotto, una qualche speranza di ascolto, sarebbe ben difficile non solo scriverla, la poesia, ma ancor di più leggerla.
Perché mentre scriverla può alla fine dare la stessa, agra soddisfazione che a un musicista senza pubblico può dare la sua musica, concentrarsi per leggerla rischia davvero di diventare uno sforzo difficile da motivare. Dunque in questa mostra ci sono poesie perché noi comun­que speriamo: speriamo che il pubblico le legga con atten­zione, e voglia anche provare a seguire gli artisti nelle loro interpretazioni visive, esercizio certamente utile per pene­trare sia nel mondo dei poeti, come in quello dei pittori.
[…] dal testo di Giancarlo Pauletto

GIANENRICO VENDRAMIN FOTOGRAFARE IL FUTURO

Ingresso libero

Sabato e Domenica ore 10.30 – 12.30 / 15.30 – 19.00

Per saperne di più: www.centroculturapordenone.it/cicp

Fotografo per passione, osservatore e ritrattista inesausto del mondo rurale e del suo paesaggio umano e naturale, Gianenrico Vendramin (San Vito al Tagliamento 1929-2008) ha prodotto in trent’anni di lavoro un vasto fondo documentale dedicato al mondo contadino friulano, attualmente in forze agli archivi del CRAF Spilimbergo. Un omaggio all’impegno di Vendramin e alla sua opera arriva con la mostra “Gianenrico Vendramin. Fotografare il futuro”, che il CICP Centro Iniziative Culturali Pordenone, in sinergia con il Comune di San Vito al Tagliamento e con PEC, Presenza e Cultura, promuove da sabato 16 settembre nella Chiesa di San Lorenzo a San Vito al Tagliamento, dove resterà visitabile fino al 29 ottobre. Realizzato a cura di Giancarlo Pauletto per il coordinamento di Maria Francesca Vassallo e Antonio Garlatti, il percorso espositivo è anche la seconda tappa di avvicinamento alla 32^ edizione del Festival internazionale di Musica Sacraquest’anno di scena sul tema “speranza”. Un filo rosso che certamente interpreta bene la mostra fotografica incentrata sul lavoro di Gianenrico Vendramin, con una cinquantina di scatti che evidenziano la sua attenzione al mondo dell’infanzia e della giovinezza, sinonimo dell’idea di futuro e insieme di speranza. «Il nostro tema 2023, “speranza” – sottolineano il presidente di Presenza e Cultura Orioldo Marson e la presidente del Centro Iniziative Culturali Pordenone Maria Francesca Vassallo – ha un significato universalmente umano, perchè la speranza è una delle forze principali che animano la nostra vita qui, sulla terra, produce futuro, è potente spinta al fare, al creare. E i bambini, i ragazzi, i giovani sono una grande immagine di speranza, così come i piccoli degli animali, dall’agnello al capretto, sono immagini di vita futura, e anche le piccole piante si ammantano di un bisogno di protezione, che è pur sempre la protezione di una possibilità di vita».

DAL GREMBO DELLA TERRA

Albanese, De Gottardo, Dugo, Giannelli, Magnolato,
Massagrande, Murtić, Roma, Tramontin, Zuccheri
Intervento musicale di Emma Melchior, arpa
Musiche di Tournier, Hasselmans, Salzedo
Ingresso libero

Per saperne di più: www.centroculturapordenone.it/cicp

Una raccolta di paesaggi, boschi, alberi e fiori, segni di quel grande generare terrestre, che fonda la speranza della vita umana. Il percorso espositivo, che resterá visitabile fino al 30 settembre, è anche la prima tappa della 32^ edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra, dedicato quest’anno al tema speranza.

Videointerviste

Intermezzo musicale con Emma Melchior

Ha 18 anni e frequenta il Liceo Classico “Jacopo Stellini” a Udine.
Ha iniziato a poco più di un anno a frequentare la scuola di musica Ritmea di Udine, grazie la quale ha avuto i primi approcci alla musica, e ha fin da piccola manifestato la sua passione per l’arpa, che ha iniziato a suonare già prima di aver compiuto i 6 anni di età.
Attualmente sta frequentando il II anno di Triennio della scuola di arpa presso il Conservatorio “Jacopo Tomadini” di Udine e fa parte dell’Orchestra Ventaglio d’Arpe, diretta dalla Prof.ssa Patrizia Tassini, con cui si è già esibita anche all’estero. Ha partecipato a diversi concorsi internazionali, soprattutto in Italia e Slovenia, piazzandosi sempre ai primi posti della propria categoria.

PROGRAMMA
Marcel Tournier
Etude de Concert – Au Matin

Alphonse Hasselmans
La Source

Carlos Salzedo
Chanson dans la nuit

A cura di Giancarlo Pauletto
Coordinamento Maria Francesca Vassallo e Antonio Garlatti
491a mostra d’arte

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