Nel soffio della storia. Terre d’oriente

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di San Vito al Tagliamento.
A cura di Giancarlo Pauletto

(…) Nel soffio della storia mette in primo piano non soltanto il tema iconografico dell’esposizione, cioè l’antica arte romana di Leptis Magna, Sabratha, Cirene, Tripoli e altri luoghi dell’odierna Libia, ma anche il fatto che questa iconografia testimonia la Storia, è cioè uno dei tanti segni del passaggio della specie umana sulla terra, ne mette in evidenza la rapidità e, al di là di ogni nostro desiderio, anche la sostanziale labilità.
Quello della Storia, infatti, è un “soffio”, cioè un momento, un tempo breve, nonostante gli antichi monumenti siano anche, pur nella loro evidente “consumazione”, la testimonianza di una durata, di una sotterranea opposizione alla morte che si manifesta propriamente nel respiro dell’arte che li ha pensati e realizzati.
(…) Il pathos del tempo si riscopre tuttavia in uno scatto come quello dedicato al Tempio di Apollo a Cirene, dove il salire suggerito dalla sequenza dei gradini conduce ad una figura mozza, consumata: qui si riconosce un’attenzione al fluire della storia, che non cessa tuttavia di essere contraddetto dalla forza evidente, spalancata della pietra.
Ciol insomma, senza declamare, semplicemente inquadrando, dettagliando il visibile della realtà, induce alla meditazione. (…)
Giancarlo Pauletto

Elio Ciol. Il canto della pietra Armenia 2005

Mostra d’arte a cura di Presenza e Cultura e del Centro Iniziative Culturali Pordenone. In collaborazione con il Comune di Sesto al Reghena.
A cura di Giancarlo Pauletto

(…) È un profondo omaggio di tutti noi e una affettuosa riconoscenza a Elio Ciol la presenza delle sue testimonianze fotografiche nelle storiche sedi dell’Abbazia di Santa Maria in Silvys di Sesto al Reghena.
Ci siamo affidati a lui, al suo sguardo che dal Friuli Venezia Giulia ha seguito le tracce trasfigurate del sacro nei tantissimi luoghi da lui scelti e percorsi. È questa sacralità non esibita, senza effetti speciali, che scioglie alberi e colline tra le nebbie in spazi senza confini, che va a cercare anche in paesi lontani segni e significati in muri, pietre, case, chiese, che lo rendono unico. Come nei luoghi d’Armenia con le sue croci. (…)
Una mostra che ci porta all’attualità, dove i conflitti stravolgono e distruggono, mentre cresce a dismisura l’urgenza di pensieri solidi e azioni costruttive. (Maria Francesca Vassallo, Presidente Centro Iniziative Culturali Pordenone)
(…) Architetture di chiese e monasteri e Khatchkar, cioè croci scolpite nella pietra, di questo si compone la mostra che Elio Ciol presenta oggi nello spazio prestigioso dell’abbazia di Sesto al Reghena: trentasette immagini che sono solo parte di un ampio lavoro elaborato durante un viaggio in Armenia nell’ottobre del 2005, ben sufficienti tuttavia a coinvolgere lo spettatore nel fascino e nell’ancora attuale vitalità di un’antica cultura cristiana, creatrice di straordinari capolavori di architettura e scultura. (…) Queste croci scolpite( Khatckar) – ha evidenziato il critico Giancarlo Pauletto – con una abbondanza di elementi che si rifanno all’Albero della vita , con i frutti del melograno e della vita, non possono non farci guardare con occhi diversi, in qualche modo più partecipi, in consonanza culturale, anche il grande affresco dell’Albero della vita in questa stessa Abbazia benedettina (…) (Giancarlo Pauletto, curatore della mostra)

STRAVINSKY. Sinfonia di Salmi

Coro del Friuli Venezia Giulia
Orchestra San Marco e Collegium Apollineum
Marco Feruglio direttore
Cristiano Dell’Oste maestro del coro

La Sinfonia di Salmi di Stravinskij è una delle icone del neoclassicismo novecentesco, il cui un linguaggio razionale fonde tutte le radici culturali del Vecchio Continente: quelle del cattolicesimo primo e vero, ma anche greche e romane pagane, bizantine, latino – cristiane, rinascimentali e poi barocche. Un progetto che impegna un organico strumentale e vocale di rara ampiezza, realizzato dalle sinergie di Orchestra San Marco, Collegium Apollineum e Coro del Friuli Venezia Giulia, tra le principali realtà musicali della nostra Regione.

COROU DE BERRA

Religiosità e spiritualità nella polifonia popolare delle Alpi del Sud

Michel Bianco, Françoise Marchetti Claudia Musso Joris Baracroli

Il Corou de Berra raccoglie e interpreta da oltre vent’anni la memoria musicale popolare della regione nizzarda: un patrimonio culturale di incredibile fascino, in cui coabitano il canto Barocco e il Gregoriano, il popolare e il sacro, la monodia e la polifonia, il latino e il nizzardo, l’oralità e la notazione classica e in cui si fondono influenze sarde, liguri, provenzali e piemontesi.

SABA ANGLANA

ABEBECH – FIORE CHE SBOCCIA

Storia di identità, preghiera e guarigione
Il sacro nella cultura d’Etiopia

di e con Saba Anglana voce
Federico Marchesano contrabbasso Mattia Barbieri percussioni
Fabio Barovero fisarmonica – live electronics

La terra d’Etiopia è uno dei luoghi al mondo in cui il pensiero sacro ha avuto una tra le più sentite forme di penetrazione religiosa, fin dall’adozione del Vangelo nel IV sec. d.C.
Milleseicento anni di grande devozione hanno fatto del popolo etiope il baluardo della spiritualità di matrice cristiana in ambito africano. Un senso di profonda sacralità pervade ogni angolo di questa terra al punto da regolare i rapporti tra gli esseri umani e il loro comportamento rispetto alla natura, le stagioni, la morte
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