• 29 Novembre 2019
  • ore 20:45
  • Duomo Concattedrale San Marco Pordenone
  • 29 Novembre 2019
  • ore 20:45
  • Duomo Concattedrale San Marco Pordenone

THE HUNDRED COLOURS
OF EXILE AND LOVE

Lo straordinario incontro fra la tradizione della musica araba e quella europea, barocca e contemporanea: tre grandi artisti internazionali – Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ud, Bernard Foccroulle organo – per un concerto di suggestiva magia sonora.

Videointervista a Bernard Foccroulle, organista e compositore

Nel segno dell’incontro fra diverse tradizioni musicali – quella araba e quella europea barocca e contemporanea, l’appuntamento per il gran finale della XXVIII edizione del Festival Internazionale di Musica Sacra promosso da Presenza e Cultura e Centro Iniziative Culturali Pordenone in sinergia con la Regione Friuli Venezia Giulia, diretto dai Maestri Franco Calabretto e Eddi De Nadai, sostenuto da Comune di Pordenone, Electrolux, Bcc Pordenonese e Diocesi di Concordia Pordenone. In scena tre grandi artisti internazionali: Alice Foccroulle soprano, Moneim Adwan voce e ‘ud, Bernard Foccroulle organo, provenienti da differenti culture: Moneim Adwan viene da Gaza e vive in Francia; canta e suona l’Ud, il liuto tradizionale della musica araba. il soprano Alice Foccroulle e l’organista Bernard Foccroulle si occupano di musica di tradizione europea, dal barocco al nostro tempo: due “scuole” musicali ricche ed estremamente diverse, che differiscono su vari aspetti: la modalità di trasmissione europea è scritta su partitura, quella araba viene trasmessa oralmente. L’ingresso al concerto è aperto gratuitamente
«Il programma – spiegano i direttori artistici Franco Calabretto e Eddi De Nadai – non intende fare della “fusion”, mantiene individuate le due anime, e propone una specie di dialogo tra loro, per dare al pubblico la possibilità di un confronto ma anche della scoperta di connessioni tra alcune specifiche caratteristiche di entrambe. Il concerto è strutturato sui due temi principali, esilio e amore. L’amore è la più universale esperienza umana e il biblico Cantico dei cantici è il più straordinario poema che connette l’amore tra gli esseri umani e l’amore tra gli esseri umani e Dio. L’esilio è l’odierna quotidiana esperienza, crudele e cruenta, che riguarda molte popolazioni, portate a fuggire dalla guerra e dai disastri dei loro paesi. Il poeta palestinese Mahmoud Darwish (1941–2008) ha scritto meravigliose poesie sull’esilio, molte di queste riflettono la reale condizione di molti palestinesi e allo stesso tempo il sentimento universale di un esilio spirituale di cui l’umanità ha fatto in qualche modo esperienza». «Ulteriore elemento comune fra queste culture – spiega l’organista Bernard Foccroulle è la natura: la stessa terra, alla luce dello stesso sole, contemplando le stesse stelle. Il mare Mediterraneo svolge un ruolo importante negli scambi tra Est e Ovest, nei conflitti e nelle migrazioni. Speriamo che questo concerto consenta al pubblico di godere di queste differenze, musicali e non solo, e di condividere l’esperienza umana e i valori che lo hanno ispirato».

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