- 11 Novembre 2011
- ore 20:45
- Duomo Concattedrale San Marco Pordenone
Officium ConsortEnsemble Orologio
Esequie musicali per la morte dell’Imperatrice Isabella di Portogallo
DAVIDE DE LUCIA maestro di concerto
Cristobal de Morales –
Missa pro defunctis a 5 voci
Il Duomo di San Marco ha ospitato il primo concerto del XX Festival Internazionale di Musica Sacra, venerdi 11 novembre scorso, primo di cinque appuntamenti che si terranno anche nell’Auditorium del Centro A. Zanussi e si concluderanno al Teatro Verdi. Vent’anni di festival sono una ricorrenza significativa per un appuntamento che ha contribuito ad arricchire con una proposta originale e multiforme, nel corso degli anni, il panorama culturale di Pordenone. Per questa apertura è stato scelto un progetto condotto a quattro mani da due associazioni musicali della nostra terra, l’ensemble Orologio ed il coro virile Officium Consort, quest’ultimo al decimo anno di attività. Si tratta di due ensemble di prim’ordine, che spesso affrontano progetti ambiziosi in collaborazione con solisti di livello internazionale. Ed anche in questo caso hanno presentato un concerto di livello straordinario, condotto con mirabile sapienza interpretativa ma con un gusto, una freschezza ed una personalità che hanno favorevolmente impressionato il folto pubblico del Duomo che ha salutato l’esibizione con lunghi e prolungati applausi.
Il programma prevedeva la Missa pro defunctis del compositore andaluso Cristobal de Morales, pubblicata a Roma nel 1544 negli anni in cui il compositore fu cantore della Cappella Pontificia. La messa fu (molto probabilmente) eseguita in quell’anno per le esequie solenni per la morte della moglie dell’imperatore Carlo V, Isabella di Portogallo.
Pur in un contesto certamente ‘funebre’ il concerto ha visto un vivace ed intelligente alternare le parti della messa con intermezzi strumentali affidati all’Ensemble Orologio (straordinario il coro di tromboni ed eccellente il cornettista) e all’organista Lorenzo Marzona, in cantoria sul bellissimo Nacchini. Tutto il coro ha dato prova di ottima intonazione e vivacità dinamica, sotto la guida perfetta di Davide de Lucia. In evidenza l’eccellenza del settore dei contraltisti ed il basso solista.
L’Officium Consort di Pordenone è il risultato di un progetto formativo iniziato all’interno dell’U.S.C.I., dedicato all’interpretazione del canto corale ad indirizzo polifonico, particolarmente rivolto alla vocalità virile. Per celebrare il decimo anniversario della fondazione, presenta questo ambizioso progetto, “Esequie musicali per la morte dell’imperatrice Isabella di Portogallo”, con la Missa pro defunctis a 5 voci del compositore spagnolo Cristobal Morales, scritta, a quanto risulta, per quella memorabile e particolare circostanza.
L’Officium Consort rappresenta una rarità nel panorama della coralità amatoriale per gli obiettivi di ricerca vocale, stilistica, di prassi esecutiva e di organico, spesso in collaborazione con realtà professionali di livello internazionale, come in questo caso.
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Due sono le fonti ispiratrici di questo XX Festival Internazionale di Musica Sacra: da una parte una rinnovata attenzione all’elemento etnico, dall’altra la ricerca dei più tradizionali elementi del sacro nella produzione barocca e rinascimentale.
L’elemento etnico è inteso non come mero interesse musicologico per l’esotico ma soprattutto come valorizzazione di un elemento di assoluta realtà storica: la nostra società ormai multietnica fornisce lo spunto per indagare le tradizioni e le culture musicali di “stranieri” che vivono tra di noi e delle quali sappiamo assai poco.
Ben due concerti sono dunque dedicati alle tradizioni popolari, legate alla religiosità e alla spiritualità, dell’Albania e dei paesi mediterranei accomunati nella cultura araba.
Curiosamente in questi due appuntamenti sono posti a confronto gli effetti dell’islamizzazione del Mediterraneo: mentre la tradizione musicale albanese è rimasta pressoché intatta e radicata, nonostante i cinque secoli di occupazione ottomana per essere invece offuscata dai pochi decenni di una feroce dittatura, la Spagna e tutta la costa settentrionale africana sono state profondamente permeate dalla cultura musicale arabo – ottomana commista a quella ebraica.
Si inserisce in questo contesto, benché qui l’accezione ‘popolare’ assuma una connotazione ben diversa, anche l’atteso concerto del Coro della SAT (Società Alpinisti Tridentini), che con suoi 85 anni di storia, è divenuto il simbolo di un genere musicale unico al mondo e peculiarmente italiano: il “canto di montagna”, elaborato per voci maschili e realizzato con una tecnica vocale raffinatissima e inconfondibile. I “canti di Natale”, patrimonio inestimabile di una secolare cultura popolare, non potevano mancare nel repertorio sconfinato di questo sodalizio, che li presenta nelle suggestive armonizzazioni di alcuni tra i maggiori compositori italiani del Novecento. Il lavoro di ricerca e recupero dell’enorme patrimonio del canto popolare delle Alpi italiane, ad opera dei fondatori del Coro, e l’impeccabile cura delle interpretazioni, ha visto fiorire, soprattutto nel secondo dopoguerra, un gran numero di formazioni vocali che ne hanno imitato il repertorio.
A queste tre proposte di ispirazione etnica fanno da contraltare due importanti produzioni che ci riportano al più tradizionale ambito, quello della musica sacra della tradizione occidentale, delle grandi forme come la Messa, l’Oratorio, la Cantata. Sono affidate a compagini della nostra terra, che però si avvalgono di prestigiose collaborazioni quando si tratta di realizzare progetti ambiziosi. Ecco allora la proposta delle Esequie musicali per la morte di Isabella, consorte dell’imperatore Carlo V, da parte di Officium Consort e Ensemble Orologio, che ci riporta alle atmosfere cinquecentesche di una scrittura musicale alla ricerca dello sdoganamento dal modello fiammingo allora imperante. E poi i fasti del barocco musicale tedesco nel segno di Bach e Händel, proposti dall’Orchestra San Marco, arricchita dalla partecipazione di solisti di grande livello.
Franco Calabretto e Eddi De Nadai - Direzione artistica
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